la corsa verso il cielo delle Apuane

la corsa verso il cielo delle Apuane

mercoledì 29 dicembre 2010

L'ECOMEZZA DI PIENZA CI HA REGALATO UNA SPLENDIDA MATTINATA

Il meteo era abbastanza preoccupante; era previsto freddo e neve e già in auto, mentre ci avvicinavamo a Pienza, i nostri accompagnatori erano preoccupati di come trascorrere la mattinata in attesa del nostro arrivo (l'anno scorso passarono molto di quel tempo all'interno di un bar).
A dispetto di ogni fosca previsione, invece, la mattinata è stata magnifica; fredda sì ma con un bel sole che, soprattutto sottovento, rendeva la temperatura piacevolissima.
Eravamo un bel gruppetto e ci eravamo premuniti di prenotare, per il terzo tempo, il pranzo in ristorante (tanto per cambiare!!!).
Pienza ci ha accolto con la sua caratteristica piazzetta (punto di ritrovo e partenza/arrivo) che, anche quest'anno, aveva, al suo centro, un bel "ceppo" di legno che scoppiettava con accanto podisti infreddoliti a riscaldarsi. Nel pomeriggio, parlando con alcuni abitanti di Pienza (come si chiamano?? ...pienzesi?...pienzini??...boh!) abbiamo appreso che sia la vigilia di Natale che l'ultimo giorno dell'anno, innalzano una pila di legna alta 1,5 mt la incendiano e la lasciano bruciare, senza alimentarla, fino al suo completo esaurimento.
Ma veniamo alla corsa! Buona partecipazione considerando il giorno dopo Natale (circa 350 partecipanti) e alle 9,30 via per le campagne della vald'orcia.
Per i primi 4/5 chilometri ho cercato di tenere il passo dell'amico Giuseppe ma poi, sentendo il polpaccio destro (quello dell'infortunio) indurirsi e mandare strani segnali, ho preferito rallentare continuando con un passo più rilassato che mi ha permesso di godermi panorami affascinanti. In alcune salite ho anche alternato la corsa al passo fermandomi rigorosamente ad ogni ristoro.
Ho chiuso in 2 ore e 3 minuti, come l'anno scorso; contento perchè le gambe, compreso il polpaccio, nonostante tutto hanno retto bene. 
Sto pensando, però, di evitare il Poggiolo per non rischiare di fermarmi nuovamente; devo continuare in maniera guardinga fino a che non sarò completamente a posto.

domenica 19 dicembre 2010

Impossibile rinunciare

Questa mattina, nonostante il freddo intenso che ha gelato il paesaggio rendendolo simile a tanti fotogrammi immobili, era impossibile rinunciare ad andare a pesticciare la neve su, verso Fontesanta. L'uscita a Bastia Umbra è saltata, causa maltempo ( solo un paio dei nostri si sono avventurati nell'impresa e non se ne sa più niente; speriamo che riescano a rientrare per martedì sera quando ci ritroveremo per la cena sociale), e, quindi, appuntamento allo stop di Lappeggi con il gruppetto di Grassina.
La strada, a parte nel centro di Antella, era coperta da un velo di ghiaccio, scivoloso e, quindi, pericoloso che, via via che salivo Fontespugnana, si ispessiva fino a trasformarsi in una soletta di neve ghiacciata.
Freddo intenso, soprattutto nelle zone in ombra, ma, arrivato in zona Lappeggi il sole limpido in un cielo terso, riusciva a scaldare un pò tanto da rendere la corsa particolarmente piacevole complice, anche, un paesaggio inconsueto e bellissimo.
Abbiamo preso la viottola del Cerreto verso Picille e, da lì, siamo saliti al Taddeino e poi ai "villini". Arrivare in Fontesanta avrebbe fatto ritardare troppo lo "zero" che doveva preparare il pranzo alla famiglia per cui abbiamo optato per passare dal Calvelli e scendere, poi, al Borro di S.Andrea.
Al gruppetto di case prima del lago abbiamo perso un componente del gruppo; il cassiere, come se fosse nuovo di quei sentieri, come se non fossero decine se non centinaia le volte che è passato da li, abbagliato dal bianco della neve che, come alle galline gli ha fatto perdere l'orientamento, invece di girare a sinistra verso il lago, se ne è andato giù in mezzo ai campi immergendosi nella neve e non riuscendo più a capire da dove passare per raggiungerci. Lì son cominciate le urla per orientarlo: "di qua!" - "prendi a destra!" - "torna indietro"  ma solo dopo diverso minuti lo abbiamo visto risalire, macchia gialla e rossa in mezzo alla neve, verso di noi.
A quel punto son cominciati i meleggiamenti  che ci hanno accompagnati fino al Calvelli. Una bella bevuta d'acqua (stranamente meno fredda della temperatura esterna) e poi giù verso il Borro di S.Andrea, Picille, Campolungo e, finalmente a casa.
Oltre 14 chilometri con un buon dislivello. Ottimo!

venerdì 17 dicembre 2010

Firenze sotto la neve! Il mondo intorno a noi è bloccato.

Oggi era prevista neve e, puntuale, intorno all'ora di pranzo, son cominciati a scendere bianchi e soffici fiocchi.
Le strade si sono intasate e tutto si è interrotto; appuntamenti rimandati, attività bloccate e tante, tante auto di traverso in mezzo alle vie. Nonostante l'evidenza molti, anzichè muoversi a piedi o con i mezzi pubblici che si son subito dotati di catene, hanno "osato" e hanno bloccato tutto.
Avevo previsto un allenamento nel pomeriggio e pensate, forse, che mi sia fatto scoraggiare dal tempo? Macchè!
Vestito di tutto punto con ai piedi le ottime Cascadia son partito verso Ponte a Niccheri per poi fare il giro da Grassina e risalire all'Antella passando da mura. 
Bellissimo!!! e divertentissimo guardare le facce meravigliate degli automobilisti imbottigliati nel traffico quando gli passavo accanto. I fiocchi di neve mi battevano in faccia ma soffici com'erano era quasi un piacevole massaggio.
Quasi nove chilometri corsi in un paesaggio straordinario, inconsueto per le nostre zone e che mi hanno fatto riandare, con la mente, al Trail del Montalbano dello scorso anno.
Alla prossima.............

domenica 12 dicembre 2010

NUOVO OBBIETTIVO


L'idea c'era già l'anno scorso ma, forse, ancora non ero sufficientemente determinato e motivato ma il 2011 sarà l'anno della 100 km. del Passatore.
Dopo 23 anni ripercorrerò alla "pedona" e senza interruzioni, spero fino in fondo, la strada che da Firenze arriva in piazza del Popolo a Faenza.

Intanto ecco il programma, in aggiornamento, delle gare che farò in avvicinamento al Passatore:


Domenica 09 gennaio 2011               Trail del Poggiolo                            Km. 21   D+1200 mt.


Domenica 30 gennaio 2011               Trail Ronda Ghibellina                   Km. 27   D+1400 mt.


Domenica 13 febbraio 2011              Giro del Lago di Bracciano             Km. 34 

giovedì 9 dicembre 2010

DOVE ERAVAMO RIMASTI.............

Dopo sudore e fatica del massaggiatore (con la fatica che gli ho fatto fare rischio di perderne l'amicizia), dopo i tanti lamenti di dolore tutte le volte che infieriva con forza sul muscolo tutto contratto,
dopo infinite applicazioni di gel e creme SEMBRA CHE......FINALMENTE........il polpaccio sia a posto.
Nei giorni passati l'avevo già testato in palestra, sul tapis roulant

iniziando, prima con pochi minuti di corsa lentissima per poi aumentare, piano, piano, sia il tempo che la velocità.Poi, ieri, la vera prova; la corsa nel parco della Feniglia, Un circuito nella bellissima pineta della Feniglia, di cinque chilometri da ripetere due volte.
Devo dire che ho fatto tutta la gara con la tremenda paura di risentire la fitta al muscolo del polpaccio e, quindi, ho tenuto un'andatura piuttosto blanda. Addirittura, dopo il primo giro, ho fatto anche un centinaio di metri di passo per poi riprendere e finire, nell'ultimo chilometro, con un aumento dell'andatura che, però, mi ha fatto capire che se non voglio rifermarmi presto devo aspettare ad allungare e, soprattutto, farlo con gradualità.
Dopo la corsa, come al solito, tutti (stavolta eravamo un bel gruppo di 27 persone) a mangiare in trattoria  presso la "trattoria l'ovosodo" ad Orbetello. Grande abbuffata di pesce innaffiata da tante bottiglie di bianco di Pitigliano (dovevano esser bucate perchè il livello del vino scemava a vista d'occhio e la cameriera non riparava a portarne di piene in sostituzione di quelle che si vuotavano così velocemente).



...................................E POI............OGGI...........VISITA MEDICO SPORTIVA PER L'IDONEITA' AGONISTICA


...................................................I D O N E O.............................................

giovedì 18 novembre 2010

Non ci siamo proprio! Addio maratona di Firenze.


Si, sono proprio inc...... nero!
Stamani ho provato a fare il test del chilometro ma non è andata!
In palestra, sul tapis roulant, dopo un buon riscaldamento in cyclette ho provato a testare il polpaccio. Ad essere completamente onesto sentivo che, ancora, non era a posto; lo sentivo rigido ma nonostante questo la voglia di riprendere a correre e, soprattutto, provare a ripartire per non perdere Firenze, mi hanno portato a provare.
I primi 500 metri sono andati abbastanza bene anche perchè ho posizionato la velocità intorno ai 9 al km. Poi il test; ho quindi accellerato (per modo di dire) fino a 10,5 km/h e dopo alcune centinaia  di metri ho sentito ripresentarsi il fastidio al polpaccio. Alla fine, se dovessi assegnare un voto da 1 a 10 alla prova opterei per un 4 e mezzo. Quindi:
RASSEGNAZIONE!!!!!!!!!
La maratona di fine mese ormai è andata e devo, a questo punto, star fermo fino a completa guarigione.

martedì 16 novembre 2010

Acc... ci siamo; polpaccio in crisi

Era tanto che non ero costretto ad uno stop per qualche infortunio ed ho finito col credere di essere diventato indenne da incidenti. E invece no!!!
Giovedi scorso, nonostante sentissi ancora le gambe affaticate dal Trail di Portofino, ho voluto esagerare con l'allenamento contro ogni razionalità, sembrava quasi che andassi alla ricerca dell'infortunio.
Qualcuno penserà che non avessi voglia di correre la maratona di Firenze e che, quindi, cercassi la scusa giusta, ma non è così!
Ed ora, con gli allenamenti interrotti e con la possibilità di essere al piazzale Michelangelo domenica 28 che sfuma sempre più ogni giorno che passa, il morale e sotto le scarpe.
Lunedi mattina sembrava che il dolore fosse sparito ed ho riprovato ma fatti due chilometri mi sono dovuto fermare nuovamente.
ED ORA SONO FERMO!!!!!!!
Per accellerare la guarigione sto provando di tutto:
- massaggio con crema all'arnica
- magnesio che dovrebbe funzionare da miorilassante
- Bryonia-heel pasticche omeopatiche a base di arnica
- idromassaggio
- sauna
L'inizio dovrà essere graduale e solo se arrivo a domenica completamente a posto posso valutare se presentarmi al via della maratona.
Intanto sto aspettando che il fastidio sparisca nella normale attività da sedentario e poi eseguirò i TEST consigliati dal sito www.albanesi.it:
- livello 1 - correre a 6/km per 1 km e se non sento niente passo al livello 2
- livello 2 - correre 1 km a 6/km + 1 km a 5,30/km + 1 km a 5/km. se non sento niente passo al livello 3
- livello 3 - correre 6 km al ritmo di fondo lento  + 1km al ritmo dei 10.000. se non sento niente passo al livello 4
- livello 4 - dopo i 6 km di fondo lento fare 500 mt. al ritmo dei 3.000, 3' di sosta e dopo stetching dolce  e 3 allunghi sciolti da 80 m. se non sento niente ricomincio con l'allenamento normale.
Per il momento rimando al prossimo appuntamento.

martedì 9 novembre 2010

TRAIL DEL MONTE DI PORTOFINO


La spedizione verso la riviera ligure è partita sabato mattina. Le premesse non davano troppe speranze; controllati tutti i siti "meteo" che si trovano su internet ma nessuno dava per "nemmeno passabile" il tempo sulla zona interessata (a dire il vero era prevista acqua a catinelle per tutto il fine settimana su tutta Italia). Ma questo non ci ha scoraggiato e, siccome, "la fortuna aiuta gli audaci", da questo punto di vista non è andata troppo male.
Arrivo in Albergo (Hotel Tigullio di Santa Margherita), deposito valige e poi via al ritiro pettorali e, quindi, in giro per la cittadina ligure per mangiare qualcosa. Subito dopo, con l'autobus, visita obbligatoria a Portofino

Il tempo regge, ci permette di passeggiare nel parco sopra il golfo, visitare la chiesetta in cima al promontorio e fare da spettatori ad un matrimonio (tacchi alti delle signore che stridevano con l'acciottolato del piazzale tanto è vero che sembravan tutte  a camminar sull'ova).
Ottima cena al ristorante dell'hotel, il fish club, a base di pesce accompagnato da un bianco che andava giù che era un piacere e che ha richiesto, dopo, una bella passeggiata per smaltire.
E arriva il giorno della corsa!
Colazione alle 7,00 e poi vestizione e preparazione per la gara. Sono momenti particolari che riesco a godermi con soddisfazione e che vivo, spesso, con gesti ripetitivi, quasi rituali; dall'attaccare il pettorale alla maglina allo spalmare la vasellina nei punti giusti per evitare il fastidio dello sfregamento.
Durante la notte è piovuto ed i sentieri che dovremo percorrere saranno, senz,altro, sdrucciolevoli e rischiosi.
E' soprattutto di questo che parlano quasi tutti quando arriviamo, verso le 9,00, sulla linea di partenza. Ricomincia una leggera pioggerella e la vetta del monte è completamente nascosta da nubi nere e minacciose.
Partenza subito in salita e che salita!!!!
In 6 km ci ritroviamo da livello 0 a quasi 500 metri slm con tratti quasi verticali.
Per colazione ho esagerato ed ancora non sono riuscito a digerire e sono costretto a rallentare. E' così fino in vetta dove mi sblocco e posso finalmente affrontare la prima discesa come piace a me: a tutta!
Sono queste discese piuttosto tecniche con punti dove il sentiero si trasforma in scalinate mettendo a dura prova quadricipiti e tendini.
Nuova salita, e siamo al decimo chilometro, e questa volta è ancora più verticale della prima riportandoci, in un chilometro, da 220 mslm a 480. Si corre un pò in quota e poi giù a capofitto fino a San Fruttuoso dove sbuchiamo in una piccola spiaggetta sbattuta dalle onde. Da qui non possiamo che risalire e....infatti...ancora su per scalini scavati nel monte con sulla nostra destra, a strapiombo, il mare.
Che bellezza! Vale la pena durar tanta fatica per godere di questi scorci, meravigliosi anche se manca il sole. A dire il vero, ogni tanto, si vede il mare, a tratti, illuminato dai raggi del sole che si spostano come se fossero dei grossi fari.
Ormai siamo intorno ai 20 chilometri; l'asperità dei sentieri si trasforma, a tratti, in corridoi in mezzo agli olivi, pavimentati e ricoperti da foglie e olive schiacciate che rendono il fondo sdrucciolevole come il ghiaccio e che complicano ancor di più il lavoro delle gambe ormai stanche dopo quasi tre ore di corsa.
Ma siamo, ormai, sopra, Santa Margherita. C'è già profumo di traguardo!
Si sbuca sul lungomare, ancora 400/500 metri ed è fatta.
2h 57' 51"  -  209° assoluto su 490 arrivati - 12° di categoria su 32.
Gran bell'avventura da archiviare e da rifare!!!! 

giovedì 4 novembre 2010

DOMENICA - Sentieri di fraternità sul Monte di Portofino

E domenica nuovo trail e, a quanto sembra, piuttosto impegnativo.
Come si può rilevare dal tracciato del percorso, se il meteo non sarà proprio inclemente, potremo godere di passaggi memorabili in mezzo ai boschi che si trovano sopra il golfo del Tigullio (dal video se ne può avere un idea).
L'impegno verrà tutto dai dislivelli che si dovranno superare; da 0 a oltre 450 metri in 4 chilometri vuol dire una bella impennata e poi, all'undicesimo chilometro, un altro muro di 200 metri per poi finire, al 18° chilometro, con un altro strappo di oltre 200 metri. Bella faticaccia!!!!
Speriamo che non piova anche se, ultimamente, tutti gli appuntamenti importanti si sono caratterizzati con acqua a scroscio

Forse quello di domenica non è proprio l'allenamento giusto in previsione della maratona di Firenze; si tratta di due cose completamente diverse, corse che coinvolgono distretti muscolari differenti e un trail non è certo il sistema giusto per abituarsi a mantenere il ritmo  per una maratona.
Ultimamente, infatti, me ne sono accorto sulla mia pelle. Ho svolto diverse gare di resistenza dove l'obbiettivo principe era quello di fare chilometri su terreni piuttosto impervi che spesso obbligavano ad andare di passo e, logicamente, la mia velocità di crociera è diminuita. 
Questa mattina, proprio per riabituarmi un pò al ritmo, ho corso 14 chilometri su un percorso pianeggiante cercando di mantenere la velocità a cui intendo fare la maratona. Che fatica!!!!
Il percorso è quello classico dell'albereta, lungo il percorso dell'Arno. Sono partito in zona pizzeria "orto dei cigni" ed ho attraversato il ponte andando, poi, verso il ponte "Vespucci" che ho attraversato ritornando sulla riva destra del fiume. Da qui sono tornato verso il punto di partenza che ho superato andando verso il Girone. Lì sono entrato in paese per riprendere un sentiero lungo il fiume finchè è stato percorribile. Dopodichè sono tornato indietro. 


Tempo Distanza Tempo Intermedio Camb. di Disliv. FC Med. Max FC
0:05:13 1,00         5:13 5:13                -5                131 (77%) 140 (82%)
0:10:19 2,00         5:06 5:06                +4                  144 (84%) 147 (86%)
0:15:28 3,00         5:08 5:09               +15                  148 (87%) 151 (89%)
0:20:29 4,00         5:01 5:01               -12                149 (88%) 151 (89%)
0:25:38 5,00         5:09 5:09                 -5                152 (90%) 155 (91%)
0:30:47 6,00         5:08 5:09                +8                156 (92%) 158 (93%)
0:35:56 7,00         5:08 5:09                 -5                159 (93%) 164 (96%)
0:41:02 8,00         5:06 5:06                +2                161 (95%) 164 (97%)
0:46:11 9,00         5:09 5:09               +10                164 (96%) 167 (98%)
0:51:21 10,00       5:09 5:09                 -5                165 (97%) 167 (98%)
0:56:18 11,00       4:57 4:57                 +6                165 (97%) 166 (98%)
1:01:24 12,00       5:05 5:06                -14                   166 (97%) 168 (99%)
1:06:15 13,00       4:51 4:51                  -1                   169 (99%) 172 (101%)
1:11:45 14,0        05:30 5:31                -7                   163 (96%) 171 (101%)
1:12:14 14,09       0:28  5:28               -1                   160 (94%) 160 (94%)



Sono riuscito a mantenere un'andatura sui 5,08/5,10 ma come si può vedere, dall'ottavo chilometro in poi, ho fatto fatica a reggere l'andatura. 
Previsioni fosche per la maratona di Firenze. Chissà come andrà!!!

giovedì 28 ottobre 2010

ERA TANTO CHE..............

Sì, era veramente tanto che non facevo, in allenamento, un pò di velocità. La preparazione (mah!) alla otto ore di Capraia, prima, e alla ecomaratona del Chianti, poi, mi hanno appesantito le gambe che, quando spingo, non le sento più girare come dovrebbero e penso proprio che, a forza di macinare chilometri a bassa velocità, si stiano addormentando, abituandosi ad un ritmo più blando del solito e, questo, non va bene.
A parte il "Trail di Portofino" in programma per il prossimo 7 novembre, l'obbiettivo che mi si presenta ora è la maratona di Firenze il 28 novembre, E', questa, una maratona che ho, ormai, corso diverse volte e negli ultimi anni, a parte il 2009, ero sempre riuscito a migliorare, anche se di poco, il mio tempo da podista maturo.
Infatti il mio PB sulla Firenzemarathon è quello fatto nel lontano 1988 (3h 36' 48) poi un lungo silenzio da maratoneta. Ho ripreso nel 2006 e da allora mi sono presentato tutti gli anni allo start in Piazzale Michelangelo. Questi i tempi ottenuti:
- 2006                3h 59' 24"
- 2007                3h 49' 19"
- 2008                3h 40' 42"
- 2009                3h 55' 17" 
La scusa del peggioramento dell'anno scorso fu quella di aver corso la ecomaratona del Chianti e di non aver recuperato.
Quest'anno vedremo!!! Non solo ho rifatto la "eco" ma mi son sorbito, 15 giorni prima, oltre 62 chilometri in quel di Capraia (Che nostalgia!!!!). L'obbiettivo è quello di non peggiorare ulteriormente e, quindi: ripetute!
Questa mattina 5 x 1000 con recupero di 1000 ad andatura non proprio da lumaca. 
Questo è il risultato:

Ora un pò di riposo: da domenica quattro giorni ad Abano Terme; chissà se riuscirò a fare qualche sgambata??

giovedì 21 ottobre 2010

Prossima gara - TRAIL SUI MONTI DI PORTOFINO

Fango! Fango! Fango!....e fango!!! all'ecomaratona del Chianti

foto dello ST  Fede

Si, il protagonista dell'ecomaratona del Chianti corsa domenica 17 ottobre, è stato veramente il fango, ma fango di quello tosto, di creta, che si appiccica alle scarpe e non si stacca, che ti incolla al terreno tutte le volte che provi ad alzare il piede e sembra che la scarpa debba rimaner lì. Non poteva essere altrimenti con il meteo che ha fatto i dispetti nei giorni precedenti la gara, durante la nottata e fino a pochi minuti prima della partenza.
Domenica mattina alle tre mi sono svegliato dal rumore dei tuoni e dalla luce dei lampi che illuminava la camera da letto ed il pensiero è corso alla gara, preoccupandomi di come avrei fatto a correre per 4/5 ore sotto quel diluvio. 
Via, via che, in auto con Duccio, ci avvicinavamo a Castelnuovo vedevamo nuvoloni neri che, minacciosi, si erano addensati proprio in quella zona ma non valevano certo a scoraggiarci come non ci scoraggiava la pioggerella che, insistente, cadeva giù quando siamo arrivati al ritiro pettorali.
Solo pochi minuti prima della partenza la pioggia è cessata e ci darà, poi,  tregua fino a dopo l'arrivo, anzi, ogni tanto, tra le nubi, si faceva spazio anche qualche sprazzo di sole e la temperatura si è, poi, mantenuta ideale per tutta la gara. In definitiva è andata bene!!
Ed è il momento della partenza; ci siamo ritrovati con gli altri amici del nostro gruppo: Silvia, Stefano e Paolo e così....via!
Fin fuori il paese si corre in un corridoio formato da tante persone; parenti, amici, podisti della 18 km in attesa di esser trasferiti al luogo di partenza con i pulman. Tutti lì ad ad incitarci e qualcuno, cercando di non farsi vedere, a scuoter la testa compassionevolmente,  pensando a quello che ci sta aspettando.
Circa un km di asfalto e poi, presa una strada bianca (anzi marrone color fango) si entra in piena campagna senese, nelle famose crete.
Si ha subito l'idea di quello che ci aspetta; viottole dove le pozzanghere si confondono con una poltiglia marrone appiccicosa e scivolosa che ci obbliga a cercare di correre sui lati per trovare un pò d'erba dove le scarpe possono far presa. Non è facile questo esercizio di equilibrio su un terreno tanto scivoloso e la mia prima paura sono i crampi; i miei muscoli sono già stati messi a dura prova 15 giorni prima dalla ott'ore di Capraia e temo che, ora, la loro protesta si trasformi nei fatidici crampi.
foto dello ST fede
Il susseguirsi di paesaggi meravigliosi, però, sembra quasi far sparire la fatica ed in questo aiutano anche le battute che rimbalzano di podista in podista: Paolo e Stefano non si zittiscono un attimo (dopo una trentina di chilometri le cose cambieranno!) e all'inizio gli fa da spalla anche "codino".
Se non fosse per la pesantezza del terreno il percorso, per i primi chilometri, non è particolarmente duro, si tratta infatti di correre in un continuo saliscendi caratteristico del dolce paesaggio collinare senese. Arriviamo a Monteaperti dove, dopo il ristoro, ci inerpichiamo su per una breve ma ripida salita che costeggiare il cippo della famosa battaglia tra Guelfi e Ghibellini ricordata anche da Dante nella Divina Commedia "che fece l'Arbia colorata in rosso"

foto dello ST Fede


Saltando di zolla in zolla si arriva, dopo una scivolosa discesa, a guadare un fiumiciattolo. L'anno scorso era appena un rigagnolo ma quest'anno è bello gonfio ed è impossibile riuscire a guadarlo senza bagnarsi, ma questa è l'ultima cosa che ci preoccupa.
foto dello ST Fede

E via ancora per sentieri di bosco e viottoli di campi dove le vigne la fanno da padrone e dove, vicino ai casali e alle fattorie, si sente odor di mosto.
Non manca neanche una bella scalinata per arrivare al ristoro posto nel giardino di una vecchia villa.
E scorci magnifici da cartolina si susseguono continuamente fino a che non si arriva al piccolo borgo di Villa a Sesta da dove è partita la 18 km; noi ne abbiamo già corsi 24 e ci aspetta ora il dislivello più importante di tutta la corsa, una lunga salita che ci porta, in poco più di 4 chilometri, da 300 a oltre 600 mt.
La camminiamo, piegati sulle ginocchia e nessuno parla più ma si sente, soltanto, il ritmico ansimare di ognuno.
Arrivati in vetta, al 28° chilometro sembra fatta ma ancora ce n'è di strada da percorrere, fango da scansare, vigne da attraversare e poi....  il lungo vialone di cipressi, in leggera salita, che ricordo come un incubo; sembrava non finire mai!!!
Quest'anno me la sono cavata meglio, forse il ricordo era peggiore della realtà, e alternando un pò di corsa a passo svelto sono arrivato in cima, al ristoro, piuttosto bene.
A questo punto è veramente fatta, rimangono una manciata di chilometri ma i minuti scorrono veloci e se vogliamo rimanere sotto le 5 ore non possiamo "baloccarci" troppo.
Duccio mi sollecita perchè comincio a sentire tutta la fatica dei chilometri accumulati, mi sprona ripetendo in maniera spasmodica che dobbiamo farcela entro le 5 ore e.......infatti............
4h  59'  23"
264° assoluto su 511 partenti e 433 arrivati
19° di categoria

giovedì 14 ottobre 2010

in attesa della campagna senese

Preoccupato!

Si, preoccupato|
3 giorni all'Ecomaratona del Chianti e non mi sento per niente a posto. Domenica scorsa attacco di mal di gola e raffreddore che in un paio di giorni pensavo di aver risolto. Il mal di gola e il raffreddore sono passati  ma mi è rimasta, addosso, un pò di  spossatezza e, soprattutto, una "capaccina" fastidiosissima; un fastidio alla fronte, sopra le ciglia che si acuisce tutte le volte che muovo, velocemente, la testa.
 E domenica dovrei correre i 42 km.
A parte questo, fisicamente sono a posto. Nessun dolorino a gambe, tendini e ginocchia a dimostrazione di aver recuperato bene la otto ore di due settimane fa.
Vedremo domani! Ho intenzione di fare un'uscita leggera di corsa per testare la forma e quindi potrò avere un'indicazione più precisa di come mi presenterò alla gara di domenica prossima.

sabato 9 ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

OTTORE DI CAPRAIA - FATTA!!!!!!!!

Ho lasciato passare qualche giorno prima di buttar giù, per iscritto, le sensazioni e lo svolgimento di questa gara temuta e aspettata con trepidazione.
Non sono un esperto di ultramaratone; al mio attivo ho un Passatore fatto oltre 25 anni fa e 2 Pistoia- Abetone, di cui una vecchia di decenni e l'ultima, corsa da più di 3 anni.
Posso dire, quindi, che si trattava di un'esperienza nuova, oltretutto diversa in quanto il percorso di gara è un circuito di 2.075 metri da ripetere per otto ore si seguito. Duro!!!! con una scalinata, "la via degli scalini", che porta fino al Castello di Capraia (e ti spacca i muscoli) per immetterti su un percorso ad anello, in mezzo agli ulivi, su sterrato ed asfalto fino a che non ritorni in discesa, e che discesa! Talmente ripida che non puoi correrla normalmente e devi frenare con uno sconquasso muscolare pazzesco. Ma è la scalinata la parte più difficile ed è qui che tutti i fotografi si sono trattenuti più a lungo perchè è qui che riuscivano a fare gli scatti più forti, per rendere viva la fatica che ognuno di noi faceva.
Ma veniamo alla cronaca della gara.
Partenza prevista per le 9,30 ma io, come sempre, mi sono presentato al ritiro pettorale già fin dalle otto. C'era già un gruppetto di podisti, quelli arrivati da più lontano (Roma, Bergamo e tante altre parti d'Italia) e via, via, la piazzetta dove era posizionata la base organizzativa, andava riempiendosi. Tanti volti sconosciuti di personaggi che parlavano di imprese pazzesche; la 5 giorni di Francia, il giro del Monte Bianco, la Sparthatlon e per un momento mi sono chiesto se non fossi nel posto sbagliato. Ma è stato solo un momento passato in un attimo e che mi ha lasciato convinto di doverci provare. Fra i tanti anche alcuni amici di Spirito Trail: Rundiamo62, Fede, Nistri , Fabiocujo e subito l'atmosfera si è fatta rilassata e poi... alle 9,30 passate da alcuni minuti, lo sparo e via.... l'avvenutara è cominciata.
Al primo giro  l'entusiasmo è alle stelle caratterizzato dalle mille battute degli atleti all'inizio degli scalini: "forza!! che fate??!! camminate?? Siam venuti per correre!!!
Ma presto si sarebbero ghiacciati! Corricchiare, al primo giro, su per quell'erta non era proibitivo ma c'era da pensare al seguito, ai giri che dovevano ancora venire e così, a metà salita, mi son messo di passo anch'io; poi... il Castello..., la discesa verso il campo di ulivi...., l'ingresso sulla strada asfaltata che dopo un ampio giro, passando davanti al cimitero, riporta verso il Castello per prendere, questa volta a destra, e scendere giù a picco verso il punto di partenza/arrivo.

Bella giornata di sole, abbastanza calda (e l'avremmo sperimentato presto il caldo verso le 2 o le 3 del pomeriggio) e la prima ora è passata piacevolmente impegnato, com'ero, a testare la mia andatura, il fiato che non doveva trasformarsi in fiatone, a rilassare i muscoli che dovevano reggere, speravo, per otto ore, e, cosa molto importante, a pianificare come comportarmi con i rifornimenti.
So bene che spesso viene tutto compromesso per errori fatti con sali, cibo e compagnia bella che si trova al ristoro e quindi dovevo mettere in atto la strategia più adatta.
Avevo letto, scritto da un ultramaratoneta, un articolo dove questi affermava che per le prime quattro ore si limitava ai liquidi cominciando a mangiare dalla quarta ora in poi e, così, decisi di fare anch'io.
Dopo il secondo giro mi sarei rifornito ad ogni passaggio alternando sali minerali ad uno e uno zuccherino (per rifornire i muscoli di glucosio) con un pò di thè a quello successivo e così via.
Dodici rintocchi provenienti dal campanile della chiesa avvertivano che era mezzogiorno; quasi due ore e mezza passate e 12 giri fatti per un totale di oltre 24 chilometri. Ogni giro riuscivo a concluderlo in 12/14 minuti con una regolarità svizzera e devo dire che ero piuttosto soddisfatto. Poi, improvvisamente, arriva la prima crisi: stanchezza e gambe pesanti che, quando arrivavo in cima alla scalinata non volevano intendere di cambiar passo facendomi dubitare di poter andare avanti ancora per molto.
Mille volte, parlando con gli amici, avevo detto e mi era stato detto che quella gara era soprattutto una questione di testa e, quindi, era l'ora di tirar fuori la testa. Non contrastare la crisi, non fare resistenza, mi dicevo, vedrai che passa!
Infatti, dopo una decina di minuti, passato davanti al ristoro e rifocillatomi con un bel bicchiere di Coca Cola, messomi al passo per affrontare la salita, sono arrivato in cima riprendendo a correre senza troppi problemi.
Ce ne sarebbero state altre di crisi simili; alla quarta ora, più o meno e poi dopo sei ore e mezza ma come arrivavano, presto, se ne andavano. Ormai sapevo come trattarle!!
Più il tempo passava e più correvo con il cervello immerso in un mondo a se. Il percorso  non presentava più sorprese, non c'era da stare attenti alle indicazioni e, quindi, potevo lasciare vagare la mente per i fatti suoi ed era piacevolissimo!!
Quattro ore fatte, 18 giri per oltre 36 chilometri e il tempo a giro si manteneva sempre piuttosto buono; tra i 14 e i 17 minuti.
E' dopo la quinta ora che torno a preoccuparmi di non poter arrivare in fondo; improvvisi sento arrivare i crampi alla coscia sinistra. Un cane che mi morde il muscolo. Rallento fino a fermarmi e comincio a stirare il muscolo e a massaggiarlo. Sembra passare e riparto attento a prevenire qualunque nuovo segnale; sarà così fino alla fine; questo dolore, a volte sopito, a volte un pò più forte, a volte sparito come se non esistesse, mi terrà compagnia per il resto della corsa.
Dopo sei ore il tempo a giro è salito a 18/20 minuti ma, intanto, i chilometri fatti son già quasi 50 e mi rendo conto di riuscire, se non ci sono intoppi, a chiudere in maniera dignitosa.
Via, via che passa il tempo, che si avvicinano le otto ore, l'adrenalina sale e sembra sparire anche tutta la fatica, soprattutto quando il campanile batte le quattro e mezza il che vuol dire che si sta per scavallare le sette ore e per entrare negli ultimi 60 minuti di gara.
Poi il primo colpo di pistola, dopo 7 ore e 40 minuti di corsa, che ci porta su un circuito più corto, di poco più di 300 metri dove correre gli ultimi 20 minuti. Non c'è più la salita e, quindi, più pesticciando che correndo, ci si avvia a portare a termine l'impresa.
OTTO ORE = 62,450 chilometri
Partiti in 180 abbiamo concluso le otto ore in 93
42° ASSOLUTO.  


alla prossima...........................................................

mercoledì 29 settembre 2010

Anche Roberto Giordano alla OTTORE di Capraia

Il cabarettista genovese all’ultramaratona toscana in veste di podista e intrattenitore
Mancano ormai pochi giorni alla OTTORE di Capraia e il numero dei partecipanti continua ad aumentare. Sabato 2 ottobre Capraia, comune a pochi chilometri da Firenze, ospiterà l’11a edizione della OTTORE, l’ultramaratona più originale d’talia, se si considerano il tempo (otto ore appunto) e la particolarità del percorso: un circuito di 2.075 metri con una forma a “otto”, un dislivello altimetrico di circa 125 metri ad ogni giro, nonché 120 gradini da fare di corsa.
Gli iscritti:
Ci si avvia verso i 150 iscritti, provenienti da ogni parte d’Italia: Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto, Emilia-Romagna, Puglia. E se il campione uscente dello scorso anno, il piemontese dell’Atletica Venaria Giuseppe Favarò, ha dato forfait per problemi fisici, non mancheranno campionissimi come l’azzurro 35enne della Dragonero Paolo Rovera che, nel mondiale di 24 ore di Brive-la-Gaillarde (Francia), ha superato se stesso percorrendo la distanza di 242,863 km e giungendo 19° assoluto e 4° degli italiani.

Roberto Giordano da Zelig a Capraia

“Ho sempre adorato correre in libertà, senza orologi che controllano se ho corso quel chilometro in quattro o cinque minuti, senza giri di pista per vedere se vado più forte di ieri. Ho sempre corso in modo "naif" perchè mi piace correre, correre mi libera di tutti i miei pensieri ed anche quelli che rimangono in testa li vedo in maniera positiva mentre corro. Ho corso nel deserto...continua a leggere lìcliccando sul link

OTTORE DI CAPRAIA FIORENTINA:  http://www.denisequintieri.blogspo.com/   andando sul forum

martedì 28 settembre 2010

lunedì 27 settembre 2010

Quarrata, sabato prossimo al di la del Montalbano



Si, sabato prossimo, sarò al di là del Montalbano per correre la otto ore a Capraia.
Intanto ho fatto questa bella gara su per le strade sopra Quarrata passando da piccoli borghi caratteristici.
Giornata splendida con un bel sole ed una temperatura non eccessivamente calda. Gara bel organizzata con una forte partecipazione nonostante il "corri la vita" di Firenze e diverse altre competizioni nei dintorni. Eravamo io e Giuseppe e, devo dire, siamo andati piuttosto forte; la media di 12km/h, tenuta per 16 km, su un percorso molto impegnativo con salite     belle dure e, una volta in quota, continui saliscendi, hanno messo a dura prova le gambe che invece dovrei conservare come nella bambagia per la prova di sabato prossimo. 
Sabato!!!!
Son tornato a vedere le previsioni e sono abbastanza sconfortanti:
al mattino fortemente nuvoloso e, al pomeriggio, probabili temporali (al 49%).
Speriamo che ci siano ulteriori cambiamenti!!!!
Posted by Picasa

giovedì 23 settembre 2010

Ancora otto giorni alla ott'ore di Capraia

Ormai ci siamo! Poco più di una settimana e potrò togliermi la curiosità di vedere come riesco ad affrontare, sia fisicamente che mentalmente, un'impegno così lungo e problematico.  Facevo due conti: sembra che il dislivello di ogni giro siano 125 mt+ , se veramente riuscissi a portare a termine le otto ore con, mettiamo, 27 giri, il dislivello totale fatto sarebbero..........3375 mt.+ pazzesco!!!!!!!!!
Quotidianamente vado sul sito dell'Atletica di Capraia e Limite per vedere il numero degli iscritti e siamo già oltre  in 70 che sabato 2 ottobre, alle 9,30, partiremo per girare lungo questo anello costruito nel paese di Capraia.
Contemporaneamente tengo sotto controllo il meteo che, purtroppo, è abbastanza incerto e sembra promettere ben poco di buono:
dal sito "Il meteo.it" sabato 2 ottobre, sul comune di Capraia e Limite è, per il momento, previsto:

mattino          variabile con assenza di precipitazioni                                 umidità al 97%
pomeriggio    variabile con probabilità di precipitazioni del 38%               umidità al 91%
temperature  14°/21°

speriamo che ci siano ancora possibilità di previsioni migliori visto che ancora mancano 8 giorni e la precisione non dovrebbe essere molta.


speriamo di no!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lunedì 20 settembre 2010

Acqua! Acqua! Acqua...ma nonostante tutto siamo a rrivati a Volterra

i nostri prima della partenza. Ridono ma non sanno quel che li aspetta!!!!


Ieri, anche la San Gimignano-Volterra è stata archiviata e, devo dire, piuttosto bene nonostante le premesse non fossero un granchè.
Abbiamo passato la settimana a controllare le previsioni meteo con il terrore di ripetere l'esperienza dell'anno scorso quando si corsero tutti i 28 chilometri sotto una cascata d'acqua. Ogni accesso al meteo peggiorava l'umore: settimana splendida con peggioramento al venerdi, sabato tremendo con forti temporali e, poi, ripresa del bel tempo da domenica pomeriggio. E domenica mattina?
Sulla Toscana, dalla cartina del LAMMA, si vedeva il sole coperto dalle nubi e, anche, qualche goccia di pioggia (in pratica voleva dir tutto, sole o acqua a catinelle). Dal sito del METEO.IT, andando a vedere le previsioni per Comune, su Volterra, la domenica mattina, metteva probabilità di precipitazione al 5% (quindi non c'era da preoccuparsi!). E, alla luce di questo, ognuno di noi le interpretava come meglio voleva: il pessimista diceva che si sarebbe presa una caterva d'acqua e l'ottimista prevedeva di correre con il sole.
La notte del sabato temporale e scrosci pazzeschi di pioggia e la mattina, alle sei, al momento della sveglia, gli alberi di fronte casa gocciolavano ancora d'acqua.
A peggiorare il tutto una nebbia bassa e appiccicosa che non aiutava assolutamente l'umore.
Ma, nonostante tutto, come si può vedere dalla foto, non eravamo assolutamente impensieriti e ci sentivamo pronti per la partenza.
A 5 minuti alle 9,00 precise, giù uno scroscio d'acqua che ha spopolato la piazza di San Gimignano dove era prevista la partenza con un fuggi fuggi di podisti che andavano tutti ad accalcarsi, al riparo, sotto i portici o gli androni dei palazzi.
Ma alle 9,00 il richiamo del giudice ha fatto dimenticare la pioggia e.....bang. lo sparo e via per correre verso Volterra.
Le gare di una certa lunghezza sono piacevoli per il fatto che non c'è ansia alla partenza, si può tranquillamente partire, con calma, per ultimi tanto i chilometri son tanti e, se ci sono il fiato e le gambe, non sono certo quella decina di metri alla partenza che sono determinanti.
I primi due chilometri sono in leggera discesa e sono scivolati via veloci per portarci ad affrontare la lunga salita fino al 13° chilometro.
Ho trovato il mio passo, abbastanza tranquillo, con una respirazione abbastanza facile tanto da permettermi, in alcuni tratti, di scambiare qualche chiacchiera con gli amici in corsa.
Arrivato in cima alla salita è arrivato il mio momento: la discesa sterrata dove ho potuto lasciare andar le gambe come piace a me. GUARDATE L'ALTIMETRIA CHE BELLA DISCESA!

In fondo, a differenza dell'anno scorso, le gambe giravano ancora bene ed anche il fiato reggeva per cui, fatti i due chilometri pianeggianti, ho affrontato la salita corricchiando tranquillo e solo negli ultimi 3, nei tratti più ripidi, ho alternato dei tratti di passo.
E poi l'ingresso in Volterra, con la voce dello speeker che si sentiva arrivare al di la dei palazzi, e poi l'ingresso in piazza dei Priori, e infine il passaggio sotto il gonfiabile dell'arrivo. Bello!!!
2h 35' e una manciata di secondi; 10 minuti meno dell'anno scorso.
Invecchiando miglioro come il vino buono

martedì 14 settembre 2010

Allenamento di gruppo in attesa della San Gimignano-Volterra di domenica prossima


Domenica mattina ho chiuso la settimana con un lungo lento che ha fatto arrivare il contachilometri settimanale a quota 63,00. Dopo il mese di agosto, che ha fatto riapparire qualche doloretto vario e tanta fatica, dopo la settimana di relax a Rodi (dove però non ho certo smesso di correre!), mi sembra di aver ben recuperato e sono tornato a macinar chilometri.
Alle 8,25 son partito da casa per arrivare all'appuntamento con il gruppo, all'ufficio postale di Grassina, previsto per un quarto alle nove. Eran già tutti pronti e così, un bel gruppetto di 7 podisti,  di corsa verso Castelruggero. L'andatura era abbastanza rilassata e ci permetteva di dire (alla fiorentina) parecchie bischerate, fino alla bella salita che porta verso il lago di Castelruggero. E' sempre un bel percorso, soprattutto quando si entra nel viale sterrato all'interno del bosco; sale continuamente, anche se in maniera leggera, e volendo spingere insieme ad Andrea, sono arrivato in vetta, alla chiesa di Tizzano, con la lingua penzoloni.

La giornata era bella, di quelle caratteristiche del mese di settembre, con un cielo terso ed un aria non eccessivamente calda anche se, dopo un'ora di corsa, cominciavamo, tutti, a sentir bisogno di bere. Per conquistare la fontana dovevamo, però, arrivare al Cicali e superare la ripida salita che sale su dalla Collina verso Pian del Selva ai piedi di Montemasso. Ma che goduria quell'acqua fresca!


A quel punto è tutta in discesa, a parte la salita del borro di San Andrea, fino alla madonnina di Picille, ed ho finito l'allenamento di 22 km. in 2h 12' 44".
Giudizio:
- percorso *****
- tempo *****
- difficoltà **
- fatica ***

martedì 7 settembre 2010

RIECCOCI

La vacanza è finita, dopo una settimana passata a fare il pascià, dove ogni desiderio poteva essere appagato, rieccomi sul blog.
E' stata veramente bella questa vacanza a Rodi, isola meravigliosa dove il turismo dei grandi villaggi non contrasta troppo con la natura dell'isola; selvatica e arida da una parte e verde e piacevole dall'altra. Si passa dalle calette solitarie che ho trovato nei pressi di Archangelos con a ridosso poggi scoscesi e sassosi alle frescure del boschetto in cui scorre un piacevole ruscello nella vallata delle farfalle.
Il villaggio dove ero, poi, si è rivelato uno dei migliori dove sono stato; cibo buonissimo, posizione ideale con una spiaggia fatta di sabbia e sassolini su cui si frangeva un mare dai colori caraibici, tre ristoranti a disposizioni dove poter mangiare a qualunque ora ed altrettanti bar forniti di bevande, stuzzichini e frutta, camera con vista mare e per ultimo, ma non per importanza, un percorso di oltre otto chilometri, sotto il villaggio, dove poter correre a piacimento.
Ma non ne ho approfittato molto e mi sono limitato a sole quattro uscite.
La prima, subito il giorno dopo il nostro arrivo
uscita ad un'ora impossibile considerando che con l'Italia c'è un'ora di differenza di fuso. Sono uscito di camera alle 7,10 ma era come se fossero le 6,10 e, quindi, ero abbastanza "rintronè".
Me la sono presa con calma e ho corso per 9 chilometri ad una media di 5,15.

Ho riposato, poi, per due giorni approfittandone per andare a giro sull'isola. Con la nostra "pandina" noleggiata siamo stati a Rodi città, dove, nella parte vecchia, in alcuni punti non contaminati dalla febbre commerciale turistica, si può respirare l'aria di quando quei luoghi erano rifugio dei Cavalieri di Rodi diventati, poi, Cavalieri di Malta.
Abbiamo fatto una puntata nella valle delle farfalle fermandoci a mangiare in una taverna tradizionale greca.
Abbiamo visitato Lindos, magnifica e antica cittadina che si getta in mare con un alto promontorio, sormontata dal vecchio castello dove ci puoi arrivare salendo una faticosa scalinata o, più semplicemente, a dorso di asinelli all'uopo usati.
Il venerdi nuova uscita mattiniera sempre intorno alle 7,00 locali
Questa volta ho cercato di far girare meglio le gambe ed ho chiuso i 12 chilometri in meno di un'ora alla media di 4,52/km.

Il sabato mattina abbiamo approfittato dell'ultimo giorno di noleggio dell'auto per andarci a cercare una spiaggetta caratteristica e, così, ci siamo ritrovati nella baia di Steghnà, sotto Archangelos. Si tratta di un luogo di ritrovo per gli abitanti locali e poco, per il momento, sfruttato dal turismo e che ha un fascino particolare.
Mi ero portato dietro le scarpette e, su è giù per la baia, inoltrandomi nelle stradine che salivano dietro le case, sono riuscito a farmi una corsetta di oltre 6 chilometri, lenta, lenta.


Nel venir via, per accontentare la moglie, ho fatto un bel pò di fuoristrada passando da una cava di sabbia e su viottole in mezzo a campi ciottolosi popolati da decine di caprette che stavano brucando il "nulla", per arrivare poi, una volta scollinato, a rimirare un panorama mozzafiato sulla spiaggia di Tsambica.
Immancabile, nel ritorno, l'urto con un masso che sporgeva dal terreno e che, per poco, non ha messo fuori uso la coppa dell'olio facendoci rischiare di rimanere bloccati.

L'ultimo giorno di soggiorno non poteva non prevedere un nuovo passaggio sul percorso sotto il villaggio e così

ben 12,50 chilometri  in poco più di un'ora intervallando un chilometro lento 5,20/5,20 ad un chilometro veloce a 4,20/4,40.

E poi.......... è finita e da ieri è ripreso il solito tran, tran.
Alla prossima!!!!!!!!

sabato 28 agosto 2010

TORNO IL 6 SETTEMBRE

Durante il mese di agosto ho accusato il caldo; il recupero, spesso, è stato più difficoltoso del solito e, quindi, ho cercato di intervallare le sedute inserendo, come minimo, 36/48 ore di riposo.
Nonostante tutto, a ieri, i chilometri percorsi nel mese erano oltre 230 con un paio di lunghi fatti sulle colline circostanti.
Ora, dopo la gara di domani mattina a San Vincenzo a Torri, parto per una settimana di vacanza a Rodi dove, sono certo, qualche bel sentiero da percorrere con le scarpette lo troverò senz'altro.

martedì 24 agosto 2010

22 agosto 2010 - di nuovo in Fontesanta


Manca poco più di un mese alla "ott'ore" e si fa sempre più pressante la necessità di abituare le gambe ed il fiato a resistere a lungo e così, domencia mattina, siamo tornati sul Poggio di Firenze. Duccio, Maurizio, Paolo ed io, alle 8,30 precise, ci siamo ritrovati allo stop di Lappeggi per un giro di un paio d'ore.
Il programma non si discostava molto dai soliti giri che faccio su, nel parco di Fontesanta. La differenza è stata solo per la salita che, invece di affrontarla come al solito da Montisoni, l'abbiamo fatta salendo al Taddeino, ai villini e poi su verso il Gambassini ed il pratone di Fontesanta.
Scesi poi a Panzalla ci siamo divisi, Maurizio e Paolo sono ridiscesi verso Lappeggi mentre io e Duccio abbiamo proseguito un paio di km sul sentiero che va verso Poggio alla Croce. Bellissimo!!
Abbiamo chiuso in 2 ore e 32' per un giro di circa 22 chilometri.

sabato 21 agosto 2010

agosto

Mese strano questo agosto! Il paese si è completamente svuotato e mi sono ritrovato a girare per le strade in un'atmosfera particolare, da "after day", con la massa delle persone che se ne sono andate in ferie tutte assieme.
 Potendo, io, ho scelto di andarmene a fine mese e mai scelta è stata più azzeccata. Le temperature, per essere agosto, si sono mantenute su livelli più che gradevoli e non hanno fatti invidiare, certo, chi era in vacanza, soprattutto nelle località marine, accatastato l'un sull'altro quando c'era la possibilità di andare in spiaggia a  prendere il sole o, sconsolati, dietro la vetrata di un albergo a veder piovere (e di giorni piovosi questo agosto ce ne ha dati!).
E quindi, a casa, tranquillo, ho potuto correre quanto ho voluto e, forse, anche troppo.
Infatti dopo i primi dieci giorni in cui ho picchiato duro, inesorabilmente, il fisico ha detto basta e mi sono ritrovato alla "eco-trail di pian di rocca", del 12 agosto, ad arrancare, sbuffando, su per le salite e, cosa ancor più strana per me, a scoppiare giù per le discese.
E' stato il momento di riposarsi un pò, rallentando le uscite e, se da una parte ho ottenuto il risultato di recuperare le forze, dall'altra mi sono abituato al riposo, ho preso un chiletto di peso ed ora, quando esco a correre mi sento sempre fuori fase.

Tra un mese e mezzo c'è la prova della Otto ore e devo cercare di non arrivarci completamente impreparato così che, domani mattina, ho programmato un lungo con due o tre amici. Vedremo come andrà!!

venerdì 6 agosto 2010

Riflessioni agostiane

Agosto, di solito, è  mese di riposo, per lo meno dalle gare e penso che quella di domenica scorsa a Montepiano sia stata l'ultima in attesa di settembre. Bel percorso anche se con delle salite piuttosto ripide  che per fortuna si sono corse in mezzo al bosco. Sono andato piuttosto bene entrando, anche, nei premi di categoria; il periodo di forma sta contuinuando e penso che ciò sia dovuto all'abitudine che ho fatto a macinare chilometri. D'altronde se veramente intendo, ad ottobre, cimentarmi nella prova delle otto ore bisogna che accumuli chilometri e crei quella resistenza che servirà per una gara così lunga. La decisione di farla è maturata in seguito alla necessità di capire le mie capacità sulle lunghe distanze per poi, se la resistenza c'è, provare qualche ultratrail.
Per ora riesco a mantenere un allenamento che mi permette di correre dai 50 ai 60 chilometri settimanali compreso un lungo che faccio a metà settimana. Anche ieri sono tornato in Fontesanta allungando ulteriormente il percorso così che, alla fine, ho chiuso con 25 km e mezzo e 2h ore e 53'; tempo che non è male se si considera che ho superato un 860 D+.
Mi piace molto di più così, correre a sensazione, senza tabelle particolari che, come quando preparavo qualche gara su strada, mi snervavano e mi sciupavano il piacere di correre.
Ieri mattina, poi, è stato divertente quando, mentre salivo su verso Montisoni, mi sono ritrovato due bikers che pedala, pedala, zigzagando, sembravano incollati sul posto quando li ho superati dicendogli: "che vergogna farsi sorpassare da un podista!!". Hanno condiviso con me anche se, mentre mi allontanavo, ho sentito dei brontolii che forse erano indirizzati a me e senza troppa simpatia.
Comunque vado avanti così sperando che gli infortuni restino lontanti. Proprio stamani controllavo ed è un anno che non ci sono guai; tocco ferro e spero che continui così.
Alla prossima......

sabato 31 luglio 2010

Oggi è errivato Spirito Trail del mese di agosto

Oggi, nela cassetta della posta, ho trovato il numero di agosto della rivista "Spirito Trail" e come anticipatomi da Simone Brogioni, una pagina è dedicata al Trail di Fontesanta dello scorso giugno; testo del  Mitico Jane e foto del Kappadocio. Chi vuol leggere l'articolo l'ho riportato sul blog del Trail di F. che è:

mercoledì 28 luglio 2010

Nuova corsa in montagna

Fontesanta e Poggio Firenze, rispettivamente 600 e 700 msl, sono le nostre montagne a pochi minuti da casa e sarebbe un peccato, per chi come me ama correre sui sentieri, non sfruttare quest'occasione. E poi c'è in previsione l'ottore di Capraia e bisogna che mi dia una mossa a prepararmi con una buona riserva di resistenza per cui, stamani, mi sono fatto un "giretto" su per i boschi di Poggio Firenze.
La temperatura, dopo una pausa in cui era calata sensibilmente, stava tornando a livelli stagionali e, armato di camel bag, cellulare, macchina fotografica (che non ho usato nonostante l'urto con un capriolo) sono partito alle 9,30 salendo verso Montisoni. Si tratta di circa quattro chilometri di salita abbastanza ripida che porta subito in quota (400 msl) ma stamani, beneficiando delle corse fatte ultimamente, sono riuscito a corricchiarla tutta e solo negli ultimi 200/300 metri, ripidissimi, ho intervallato dei tratti di passo. E' stato prima di arrivare al bivio del Casalino che, improvvisamente, nel bosco alla mia destra ho sentito un gran smuovere di frasche e mi sono ritrovato con un capriolo che mi è venuto quasi a sbattere addosso, ha corso davanti a me per poche decine di metri e poi si è rituffato nel folto delle macchie.
Mi sono fermato, in un primo momento non avevo capito di cosa si trattasse e mi sono spaventato (ho guardato il cardio e ho visto che i battiti erano saliti all'impazzata) ma poi ho avuto modo di osservarlo bene; si trattava di un giovane capriolo, scattante, spaventato più di me, che mentre si rituffava nel bosco ha girato il muso verso di me come se volesse, anche lui, rendersi conto dello strano incontro fatto. Che sensazione!!!  Questo giustifica tutta la fatica che faccio per ritrovarmi a correre in questi posti!
Sono quindi arrivato fino a San Donato e da li su verso Fontesanta dove sono arrivato dopo un'ora precisa di corsa. La salita non  mi era ancora sufficiente ed allora ho preso il sentiero verso i ripetitori e poggio Firenze dove, dopo 9 km e qualche centinaio di metri, ho toccato quota 700.
Da li è stato facile perche il sentiero, nonostante qualche piccola salitella, è tutto in discesa, a volte anche ripida e tecnica e mi sono divertito a saltare da un masso all'altro mentre scendevo verso il poggio di Casa al Monte.
Ho preso poi lo stradone sterrato che porta fino a Panzalla dove ho girato a destra per tornare verso Le Tavernuzze (il Cicali), il lago e via verso il Taddeino. Ormai ero su sentieri stranoti e strafatti e dopo 2 ore e 32' e 22,5 km di corsa sono arrivato a casa.














martedì 27 luglio 2010

E' tanto che mi gira per la testa....

Sabato 2 ottobre 2010
partenza ore 9,30
8h di Capraia Fiorentina - 11a edizione

Era tanto che mi girava per la testa, sin dall'anno scorso ma, così come mi si presentava l'idea, subito, per pudore, la scacciavo, non mi soffermavo neanche troppo a pensarci già immaginandomi i commenti di moglie e compagnia. "ma te sei grullo!" - "ma chi te lo fa fare!" - "ma ti sembran cose da fare alla tua età!" e così via e, quindi, per non stare a discutere e non mortificarmi con una rinuncia imposta ho sempre lasciato perdere. Leggevo con invidia e ammirazione resoconti di gare simili,dalla sei ore di Agizia alla 12 ore descritta da Accorsi nel suo libro, pensando che, forse, anche per motivi anagrafici, non erano cose per me. Ma questa convinzione ha traballato piano piano complice, anche, la lista dell'elenco dei partecipanti alle scorse edizioni; non sarei stato comunque il più vecchio.
E allora perchè non provarci??
Ed ecco che la data del 2 ottobre 2010, nella mia testa, è già impegnata; la mattina del sabato sarò alla partenza di questa nuova prova. Intanto dovrò, piano, piano preparare chi mi sta vicino per fargli presente il mio prossimo obbiettivo ma, come dice l'art. 3 della Carta Goliardica Universale dei Diritti del Runner:
nessuno, indipendentemente da vincoli di sangue o di parentela, di coniugo o di convivenza, di affinità o di amicizia può in alcun modo inibire od anche solo condizionare il diritto assoluto ed inalienabile del runner di autodeterminarsi nelle proprie scelte inerenti alla corsa

lunedì 19 luglio 2010

SKY RACE Alpi Apuane - Bella! Bella! Bella! Bella!........















Prima di partecipare a questa manifestazione organizzata dal G.P.Alpi Apuane mi sono informato leggendo, incuriosito, tutto ciò che era stato scritto da chi l'aveva vissuta da protagonista, ho guardato video che già rappresentavano la particolarità e gli scenari fantastici di questa gara, ho parlato con chi l'aveva corsa e con chi, conoscendola solo per sentito dire,  non l'avrebbe mai corsa, ma tutte le parole lette, tutte le considerazioni ascoltate, tutte le immagini viste, non sono servite ad evitare di farmi rimanere estasiato e meravilgiato su un percorso che, passo dopo passo, ti da emozioni diverse, sensazioni che è impossibile descrivere  e che rimarranno, ne sono sicuro, impresse a fuoco dentro di me.
Come poter raccontare questo viaggio di 4 ore e una manciata di minuti senza rischiare di banalizzarlo? Come poter rendere con le parole quanto vissuto?
Penso che il modo più giusto possa essere quello di cercare di creare una specie di album di fotografie e, quindi, descrivere "foto" dopo "foto",  il viaggio fatto sul monte Pania.
Fornovolasco: dopo un viaggio di una ventina di minuti fatti su un bussino che affrontava veloce le strette curve che portano da Gallicano a Fornovolasco ci siamo ritrovati nel piccolo paesino garfagnanino, stretto tra le pendici dei monti, a circa 480 mt., già pieno di auto e di podisti che gironzolavano per le due piazzette unite dal caratteristico ponticino.







 Tante facce conosciute, compagni di viaggio alla scoperta di questo sport che ci appassiona e che, pur incontrandoci di tanto in tanto consideriamo amici di vecchio tempo. L'infaticabile Poli che dal microfono cominciava a scaldare gli animi mentre con moglie ed amici mi sono bevuto il tradizionale caffè prima della partenza; la mia droga!




La spunta con l'appello nominativo, qualche piccolo disguido tecnico, l'augurio del selezionatore della nazionale della Federazione Sport di altura Mario Poletti e poi 5..4..3..2..1..via!














Il sentiero nel bosco: si corre in fila indiana, sbuffando ed ansimando via via che la salita comincia a farsi più dura. Siamo su un sentiero nel bosco che si inerpica su verso la montagna e solo raramente c'è la possibilità di riprender fiato su tratti pianeggianti. I minuti passano ed è una media chilometrica mai sperimentata fin'ora. Si sale e siamo alla "foce di Petrosciana", al primo ristoro, dopo circa 4 chilometri e oltre 45' di fatica.  Siamo a quasi 1000 metri e già è uno spettacolo! Oltre 500 metri di dislivello in quattro chilometri; pazzesco!!!

Il monte forato: Si continua cercando di non farsi distrarre dal paesaggio per evitare di mettere un piede in fallo. Improvvisamente, su un piccolo spiazzo, mi ritrovo ad ammirare, a sinistra, lo stupendo panorama che si gode dalla finestra aperta in mezzo alla montagna. Siamo al monte forato e qui e d'obbligo fermarsi; lo spettacolo che la natura ci offre non può essere ignorato. Siam qui, ad oltre 1200 metri di altezza, in questo buco naturale che tante volte mi sono fermato ad osservare, lontanissimo, dalle spiagge della Versilia.

Foci di valli:  Un'ora e un quarto è andata. Siamo al ristoro di foci di valli dove c'è anche il cancello per fermare chi arriva fuori tempo (2h15'). Ce l'abbiamo fatta agevolmente; una bevuta e via verso il rifugio "del Freo"  attraverso il costone della montagna dove i bravissimi volontari del CAI hanno attrezzato varie serie di corde per renderci più agevole il passaggio.

Rifugio del Freo: Gran bella sorpresa! Mentre salgo verso il ristoro piazzato sul prato davanti al rifugio mi sento chiamare: è Vito con il figlio che è salito fin quassù per veder passare la skyrace. Penso proprio che, guardandomi e vedendo il mio entusiasmo si sia reso conto della soddisfazione che stavo provando nel portare avanti quell'"avventura". Qui la sosta la facciamo durare il tempo di mangiare anche qualcosa. Ci aspetta la salita, tremenda, fino alla croce del Pania; quel famoso tratto che anche il primo, per percorrerlo, nonostante siano poco più di due chilometri, ci impiega oltre mezz'ora. Ripartiamo ed incrocio Cris, accompagnata da un volontario del CAI, che zoppica vistosamente; ha messo male un piede e si è storta la caviglia. Per lei la SKY finisce qui ma sono convinto che si tratta di un appuntamento solo rimandato; da quel poco che la conosco mi sembra una tipa piuttosto tosta.

La croce: Quel piccolo puntolino che si vedeva dal rifugio, tornante dopo tornante, lentamente, si avvicina. E' uno spettacolo guardare quella colonna di podisti che mi precede e che mi segue, ansimanti e piegati per affrontare la pendenza che, a volte, ci obbliga ad usare anche le mani per arrampicarsi. Il sole, pietosamente, si è nascosto dietro le poche nuvole della giornata quasi a volerci graziare risparmiandoci e permettendoci di affrontare quel tratto al fresco. Ci siamo...ci siamo, gli ultimi tornanti sembrano non finire mai  ma, poi, le voci di un gruppo di persone di Gallicano hanno cominciato ad esultare e a tifare per la ragazza che saliva su insieme a noi e.. siamo arrivati ai piedi della croce. 12 chilometri dalla partenza costati quasi 3 ore di sudore e di fatica. 
Sembrerebbe fatta, ma non abbiamo fatto i conti con discese pazzesche in mezzo a massi e a lunghe pietraie dove correre è pericolosissimo ma, anche, per me divertente.
Giuseppe mi dice di andare; lui è molto più prudente di me ed io ne approfitto. Non so resistere dal correre saltando da masso a masso, lasciandomi scivolare dove la pietraia  lo permette, approfittando dei rari sentieri di terra battuta meravigliandomi di sentire le gambe che, nonostante le tre ore di fatica, rispondono a meraviglia. Piano,piano cominciamo a trovare un pò di vegetazione per inoltrarsi, scendendo, in un tortuoso sentiero nel bosco. Qui la difficoltà, oltre alle pietre che non mancano, sono le radici degli alberi che, insidiose, spuntano ogni dove ed è inevitabile; per riprendere gli occhiali da sole che mi stavano scivolando, vedo in ritardo l'ostacolo e ruzzolo a "tuffo di pesce".
Mi rialzo, Paolo che mi correva dietro non si accorge nemmeno del volo d'angelo che ho fatto, e riprendo la discesa.

Al 20° l'ultima salita Si percorre un tratto di asfalto che, ricordando la descrizione del percorso fatta la sera prima dagli organizzatori, ci fa sentire odore di arrivo. C'è l'ultimo ristoro  e poi gli ultimi 400/500 metri di salita. Il sole picchia forte, è l'una del pomeriggio, di un caldo pomeriggio  e il sudore mi cala copioso dalla fronte. A metà salita una faccia conosciuta, un amico che incontro spesso alle corse dalle mie parti, uno pratico di gare in montagna essendo un "montanaro" lui stesso ma ora è appoggiato ad un albero e sbuffa imprecando: "mai più..mai più! son pazzi a farci correre a quest'ora! mai più!" (lo ritroverò dopo l'arrivo e quel "mai più" mi è sembrato molto meno deciso; sono convinto che l'anno prossimo risarà qui pronto a rifarsi questa sfacchinata)
Lo incito con qualche battuta e riprendiamo su, verso, l'ultima vetta da conquistare!
Poi ancora un tratto di asfalto, in discesa, che corro agevole, stanco ma ormai soddisfatto di aver portato a termine la gara. Trovo il piazzale delle grotte del vento, siamo vicini. Incontro un podista che è già arrivato e mi dice che ormai mancano  meno di 500 metri. Guardo l'orologio; poco più di 4 ore e 10' quando mi ero dato come obbiettivo 5 ore. Grande!!
Si lascia la strada principale per prendere a sinistra verso il paese: Fornovolasco è lì, sento la voce dello speaker, vedo mia moglie pronta con la macchina fotografica (anche se io sono stato più veloce), il tappeto dell'arrivo e, infine, mi ritrovo con la medaglia al collo. 4h 14' 46" per 23 km alla media di 5,40 km/h.
Bella! Bella! Bella! Bella!




PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43