Questa mattina, nonostante il freddo intenso che ha gelato il paesaggio rendendolo simile a tanti fotogrammi immobili, era impossibile rinunciare ad andare a pesticciare la neve su, verso Fontesanta. L'uscita a Bastia Umbra è saltata, causa maltempo ( solo un paio dei nostri si sono avventurati nell'impresa e non se ne sa più niente; speriamo che riescano a rientrare per martedì sera quando ci ritroveremo per la cena sociale), e, quindi, appuntamento allo stop di Lappeggi con il gruppetto di Grassina.
La strada, a parte nel centro di Antella, era coperta da un velo di ghiaccio, scivoloso e, quindi, pericoloso che, via via che salivo Fontespugnana, si ispessiva fino a trasformarsi in una soletta di neve ghiacciata.
Freddo intenso, soprattutto nelle zone in ombra, ma, arrivato in zona Lappeggi il sole limpido in un cielo terso, riusciva a scaldare un pò tanto da rendere la corsa particolarmente piacevole complice, anche, un paesaggio inconsueto e bellissimo.
Abbiamo preso la viottola del Cerreto verso Picille e, da lì, siamo saliti al Taddeino e poi ai "villini". Arrivare in Fontesanta avrebbe fatto ritardare troppo lo "zero" che doveva preparare il pranzo alla famiglia per cui abbiamo optato per passare dal Calvelli e scendere, poi, al Borro di S.Andrea.
Al gruppetto di case prima del lago abbiamo perso un componente del gruppo; il cassiere, come se fosse nuovo di quei sentieri, come se non fossero decine se non centinaia le volte che è passato da li, abbagliato dal bianco della neve che, come alle galline gli ha fatto perdere l'orientamento, invece di girare a sinistra verso il lago, se ne è andato giù in mezzo ai campi immergendosi nella neve e non riuscendo più a capire da dove passare per raggiungerci. Lì son cominciate le urla per orientarlo: "di qua!" - "prendi a destra!" - "torna indietro" ma solo dopo diverso minuti lo abbiamo visto risalire, macchia gialla e rossa in mezzo alla neve, verso di noi.
A quel punto son cominciati i meleggiamenti che ci hanno accompagnati fino al Calvelli. Una bella bevuta d'acqua (stranamente meno fredda della temperatura esterna) e poi giù verso il Borro di S.Andrea, Picille, Campolungo e, finalmente a casa.
Oltre 14 chilometri con un buon dislivello. Ottimo!
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