la corsa verso il cielo delle Apuane

la corsa verso il cielo delle Apuane

giovedì 28 ottobre 2010

ERA TANTO CHE..............

Sì, era veramente tanto che non facevo, in allenamento, un pò di velocità. La preparazione (mah!) alla otto ore di Capraia, prima, e alla ecomaratona del Chianti, poi, mi hanno appesantito le gambe che, quando spingo, non le sento più girare come dovrebbero e penso proprio che, a forza di macinare chilometri a bassa velocità, si stiano addormentando, abituandosi ad un ritmo più blando del solito e, questo, non va bene.
A parte il "Trail di Portofino" in programma per il prossimo 7 novembre, l'obbiettivo che mi si presenta ora è la maratona di Firenze il 28 novembre, E', questa, una maratona che ho, ormai, corso diverse volte e negli ultimi anni, a parte il 2009, ero sempre riuscito a migliorare, anche se di poco, il mio tempo da podista maturo.
Infatti il mio PB sulla Firenzemarathon è quello fatto nel lontano 1988 (3h 36' 48) poi un lungo silenzio da maratoneta. Ho ripreso nel 2006 e da allora mi sono presentato tutti gli anni allo start in Piazzale Michelangelo. Questi i tempi ottenuti:
- 2006                3h 59' 24"
- 2007                3h 49' 19"
- 2008                3h 40' 42"
- 2009                3h 55' 17" 
La scusa del peggioramento dell'anno scorso fu quella di aver corso la ecomaratona del Chianti e di non aver recuperato.
Quest'anno vedremo!!! Non solo ho rifatto la "eco" ma mi son sorbito, 15 giorni prima, oltre 62 chilometri in quel di Capraia (Che nostalgia!!!!). L'obbiettivo è quello di non peggiorare ulteriormente e, quindi: ripetute!
Questa mattina 5 x 1000 con recupero di 1000 ad andatura non proprio da lumaca. 
Questo è il risultato:

Ora un pò di riposo: da domenica quattro giorni ad Abano Terme; chissà se riuscirò a fare qualche sgambata??

giovedì 21 ottobre 2010

Prossima gara - TRAIL SUI MONTI DI PORTOFINO

Fango! Fango! Fango!....e fango!!! all'ecomaratona del Chianti

foto dello ST  Fede

Si, il protagonista dell'ecomaratona del Chianti corsa domenica 17 ottobre, è stato veramente il fango, ma fango di quello tosto, di creta, che si appiccica alle scarpe e non si stacca, che ti incolla al terreno tutte le volte che provi ad alzare il piede e sembra che la scarpa debba rimaner lì. Non poteva essere altrimenti con il meteo che ha fatto i dispetti nei giorni precedenti la gara, durante la nottata e fino a pochi minuti prima della partenza.
Domenica mattina alle tre mi sono svegliato dal rumore dei tuoni e dalla luce dei lampi che illuminava la camera da letto ed il pensiero è corso alla gara, preoccupandomi di come avrei fatto a correre per 4/5 ore sotto quel diluvio. 
Via, via che, in auto con Duccio, ci avvicinavamo a Castelnuovo vedevamo nuvoloni neri che, minacciosi, si erano addensati proprio in quella zona ma non valevano certo a scoraggiarci come non ci scoraggiava la pioggerella che, insistente, cadeva giù quando siamo arrivati al ritiro pettorali.
Solo pochi minuti prima della partenza la pioggia è cessata e ci darà, poi,  tregua fino a dopo l'arrivo, anzi, ogni tanto, tra le nubi, si faceva spazio anche qualche sprazzo di sole e la temperatura si è, poi, mantenuta ideale per tutta la gara. In definitiva è andata bene!!
Ed è il momento della partenza; ci siamo ritrovati con gli altri amici del nostro gruppo: Silvia, Stefano e Paolo e così....via!
Fin fuori il paese si corre in un corridoio formato da tante persone; parenti, amici, podisti della 18 km in attesa di esser trasferiti al luogo di partenza con i pulman. Tutti lì ad ad incitarci e qualcuno, cercando di non farsi vedere, a scuoter la testa compassionevolmente,  pensando a quello che ci sta aspettando.
Circa un km di asfalto e poi, presa una strada bianca (anzi marrone color fango) si entra in piena campagna senese, nelle famose crete.
Si ha subito l'idea di quello che ci aspetta; viottole dove le pozzanghere si confondono con una poltiglia marrone appiccicosa e scivolosa che ci obbliga a cercare di correre sui lati per trovare un pò d'erba dove le scarpe possono far presa. Non è facile questo esercizio di equilibrio su un terreno tanto scivoloso e la mia prima paura sono i crampi; i miei muscoli sono già stati messi a dura prova 15 giorni prima dalla ott'ore di Capraia e temo che, ora, la loro protesta si trasformi nei fatidici crampi.
foto dello ST fede
Il susseguirsi di paesaggi meravigliosi, però, sembra quasi far sparire la fatica ed in questo aiutano anche le battute che rimbalzano di podista in podista: Paolo e Stefano non si zittiscono un attimo (dopo una trentina di chilometri le cose cambieranno!) e all'inizio gli fa da spalla anche "codino".
Se non fosse per la pesantezza del terreno il percorso, per i primi chilometri, non è particolarmente duro, si tratta infatti di correre in un continuo saliscendi caratteristico del dolce paesaggio collinare senese. Arriviamo a Monteaperti dove, dopo il ristoro, ci inerpichiamo su per una breve ma ripida salita che costeggiare il cippo della famosa battaglia tra Guelfi e Ghibellini ricordata anche da Dante nella Divina Commedia "che fece l'Arbia colorata in rosso"

foto dello ST Fede


Saltando di zolla in zolla si arriva, dopo una scivolosa discesa, a guadare un fiumiciattolo. L'anno scorso era appena un rigagnolo ma quest'anno è bello gonfio ed è impossibile riuscire a guadarlo senza bagnarsi, ma questa è l'ultima cosa che ci preoccupa.
foto dello ST Fede

E via ancora per sentieri di bosco e viottoli di campi dove le vigne la fanno da padrone e dove, vicino ai casali e alle fattorie, si sente odor di mosto.
Non manca neanche una bella scalinata per arrivare al ristoro posto nel giardino di una vecchia villa.
E scorci magnifici da cartolina si susseguono continuamente fino a che non si arriva al piccolo borgo di Villa a Sesta da dove è partita la 18 km; noi ne abbiamo già corsi 24 e ci aspetta ora il dislivello più importante di tutta la corsa, una lunga salita che ci porta, in poco più di 4 chilometri, da 300 a oltre 600 mt.
La camminiamo, piegati sulle ginocchia e nessuno parla più ma si sente, soltanto, il ritmico ansimare di ognuno.
Arrivati in vetta, al 28° chilometro sembra fatta ma ancora ce n'è di strada da percorrere, fango da scansare, vigne da attraversare e poi....  il lungo vialone di cipressi, in leggera salita, che ricordo come un incubo; sembrava non finire mai!!!
Quest'anno me la sono cavata meglio, forse il ricordo era peggiore della realtà, e alternando un pò di corsa a passo svelto sono arrivato in cima, al ristoro, piuttosto bene.
A questo punto è veramente fatta, rimangono una manciata di chilometri ma i minuti scorrono veloci e se vogliamo rimanere sotto le 5 ore non possiamo "baloccarci" troppo.
Duccio mi sollecita perchè comincio a sentire tutta la fatica dei chilometri accumulati, mi sprona ripetendo in maniera spasmodica che dobbiamo farcela entro le 5 ore e.......infatti............
4h  59'  23"
264° assoluto su 511 partenti e 433 arrivati
19° di categoria

giovedì 14 ottobre 2010

in attesa della campagna senese

Preoccupato!

Si, preoccupato|
3 giorni all'Ecomaratona del Chianti e non mi sento per niente a posto. Domenica scorsa attacco di mal di gola e raffreddore che in un paio di giorni pensavo di aver risolto. Il mal di gola e il raffreddore sono passati  ma mi è rimasta, addosso, un pò di  spossatezza e, soprattutto, una "capaccina" fastidiosissima; un fastidio alla fronte, sopra le ciglia che si acuisce tutte le volte che muovo, velocemente, la testa.
 E domenica dovrei correre i 42 km.
A parte questo, fisicamente sono a posto. Nessun dolorino a gambe, tendini e ginocchia a dimostrazione di aver recuperato bene la otto ore di due settimane fa.
Vedremo domani! Ho intenzione di fare un'uscita leggera di corsa per testare la forma e quindi potrò avere un'indicazione più precisa di come mi presenterò alla gara di domenica prossima.

sabato 9 ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

OTTORE DI CAPRAIA - FATTA!!!!!!!!

Ho lasciato passare qualche giorno prima di buttar giù, per iscritto, le sensazioni e lo svolgimento di questa gara temuta e aspettata con trepidazione.
Non sono un esperto di ultramaratone; al mio attivo ho un Passatore fatto oltre 25 anni fa e 2 Pistoia- Abetone, di cui una vecchia di decenni e l'ultima, corsa da più di 3 anni.
Posso dire, quindi, che si trattava di un'esperienza nuova, oltretutto diversa in quanto il percorso di gara è un circuito di 2.075 metri da ripetere per otto ore si seguito. Duro!!!! con una scalinata, "la via degli scalini", che porta fino al Castello di Capraia (e ti spacca i muscoli) per immetterti su un percorso ad anello, in mezzo agli ulivi, su sterrato ed asfalto fino a che non ritorni in discesa, e che discesa! Talmente ripida che non puoi correrla normalmente e devi frenare con uno sconquasso muscolare pazzesco. Ma è la scalinata la parte più difficile ed è qui che tutti i fotografi si sono trattenuti più a lungo perchè è qui che riuscivano a fare gli scatti più forti, per rendere viva la fatica che ognuno di noi faceva.
Ma veniamo alla cronaca della gara.
Partenza prevista per le 9,30 ma io, come sempre, mi sono presentato al ritiro pettorale già fin dalle otto. C'era già un gruppetto di podisti, quelli arrivati da più lontano (Roma, Bergamo e tante altre parti d'Italia) e via, via, la piazzetta dove era posizionata la base organizzativa, andava riempiendosi. Tanti volti sconosciuti di personaggi che parlavano di imprese pazzesche; la 5 giorni di Francia, il giro del Monte Bianco, la Sparthatlon e per un momento mi sono chiesto se non fossi nel posto sbagliato. Ma è stato solo un momento passato in un attimo e che mi ha lasciato convinto di doverci provare. Fra i tanti anche alcuni amici di Spirito Trail: Rundiamo62, Fede, Nistri , Fabiocujo e subito l'atmosfera si è fatta rilassata e poi... alle 9,30 passate da alcuni minuti, lo sparo e via.... l'avvenutara è cominciata.
Al primo giro  l'entusiasmo è alle stelle caratterizzato dalle mille battute degli atleti all'inizio degli scalini: "forza!! che fate??!! camminate?? Siam venuti per correre!!!
Ma presto si sarebbero ghiacciati! Corricchiare, al primo giro, su per quell'erta non era proibitivo ma c'era da pensare al seguito, ai giri che dovevano ancora venire e così, a metà salita, mi son messo di passo anch'io; poi... il Castello..., la discesa verso il campo di ulivi...., l'ingresso sulla strada asfaltata che dopo un ampio giro, passando davanti al cimitero, riporta verso il Castello per prendere, questa volta a destra, e scendere giù a picco verso il punto di partenza/arrivo.

Bella giornata di sole, abbastanza calda (e l'avremmo sperimentato presto il caldo verso le 2 o le 3 del pomeriggio) e la prima ora è passata piacevolmente impegnato, com'ero, a testare la mia andatura, il fiato che non doveva trasformarsi in fiatone, a rilassare i muscoli che dovevano reggere, speravo, per otto ore, e, cosa molto importante, a pianificare come comportarmi con i rifornimenti.
So bene che spesso viene tutto compromesso per errori fatti con sali, cibo e compagnia bella che si trova al ristoro e quindi dovevo mettere in atto la strategia più adatta.
Avevo letto, scritto da un ultramaratoneta, un articolo dove questi affermava che per le prime quattro ore si limitava ai liquidi cominciando a mangiare dalla quarta ora in poi e, così, decisi di fare anch'io.
Dopo il secondo giro mi sarei rifornito ad ogni passaggio alternando sali minerali ad uno e uno zuccherino (per rifornire i muscoli di glucosio) con un pò di thè a quello successivo e così via.
Dodici rintocchi provenienti dal campanile della chiesa avvertivano che era mezzogiorno; quasi due ore e mezza passate e 12 giri fatti per un totale di oltre 24 chilometri. Ogni giro riuscivo a concluderlo in 12/14 minuti con una regolarità svizzera e devo dire che ero piuttosto soddisfatto. Poi, improvvisamente, arriva la prima crisi: stanchezza e gambe pesanti che, quando arrivavo in cima alla scalinata non volevano intendere di cambiar passo facendomi dubitare di poter andare avanti ancora per molto.
Mille volte, parlando con gli amici, avevo detto e mi era stato detto che quella gara era soprattutto una questione di testa e, quindi, era l'ora di tirar fuori la testa. Non contrastare la crisi, non fare resistenza, mi dicevo, vedrai che passa!
Infatti, dopo una decina di minuti, passato davanti al ristoro e rifocillatomi con un bel bicchiere di Coca Cola, messomi al passo per affrontare la salita, sono arrivato in cima riprendendo a correre senza troppi problemi.
Ce ne sarebbero state altre di crisi simili; alla quarta ora, più o meno e poi dopo sei ore e mezza ma come arrivavano, presto, se ne andavano. Ormai sapevo come trattarle!!
Più il tempo passava e più correvo con il cervello immerso in un mondo a se. Il percorso  non presentava più sorprese, non c'era da stare attenti alle indicazioni e, quindi, potevo lasciare vagare la mente per i fatti suoi ed era piacevolissimo!!
Quattro ore fatte, 18 giri per oltre 36 chilometri e il tempo a giro si manteneva sempre piuttosto buono; tra i 14 e i 17 minuti.
E' dopo la quinta ora che torno a preoccuparmi di non poter arrivare in fondo; improvvisi sento arrivare i crampi alla coscia sinistra. Un cane che mi morde il muscolo. Rallento fino a fermarmi e comincio a stirare il muscolo e a massaggiarlo. Sembra passare e riparto attento a prevenire qualunque nuovo segnale; sarà così fino alla fine; questo dolore, a volte sopito, a volte un pò più forte, a volte sparito come se non esistesse, mi terrà compagnia per il resto della corsa.
Dopo sei ore il tempo a giro è salito a 18/20 minuti ma, intanto, i chilometri fatti son già quasi 50 e mi rendo conto di riuscire, se non ci sono intoppi, a chiudere in maniera dignitosa.
Via, via che passa il tempo, che si avvicinano le otto ore, l'adrenalina sale e sembra sparire anche tutta la fatica, soprattutto quando il campanile batte le quattro e mezza il che vuol dire che si sta per scavallare le sette ore e per entrare negli ultimi 60 minuti di gara.
Poi il primo colpo di pistola, dopo 7 ore e 40 minuti di corsa, che ci porta su un circuito più corto, di poco più di 300 metri dove correre gli ultimi 20 minuti. Non c'è più la salita e, quindi, più pesticciando che correndo, ci si avvia a portare a termine l'impresa.
OTTO ORE = 62,450 chilometri
Partiti in 180 abbiamo concluso le otto ore in 93
42° ASSOLUTO.  


alla prossima...........................................................

PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43