la corsa verso il cielo delle Apuane

la corsa verso il cielo delle Apuane

venerdì 15 aprile 2011

SPIGOLATURE...................

" Il piacere è stato quello di compiere qualche cosa che, la prima volta che vi ho pensato, mi era apparsa al di sopra dei miei mezzi"

Gerard d'Aboville dopo la traversata del Pacifico a remi in 134 giorni - 1991

venerdì 8 aprile 2011

Dal sito 100 KM del PASSATORE - sez. " IO C'ERO "

Cala il sole
tra le meravigliose
colline toscane.
Ora solo ombre salgono
verso la cima,
poi voci nel buio.

Lassù al passo Colla
la nostra anima
fa il pieno di speranza,
poi giù con il cuore in gola.
L'alba ci coglie stanchi,
abbracciamo il nuovo giorno
con sensazioni stupende.
Solo cuore e anima,
e l'affetto della gente romagnola
ci permettono di ricevere l'abbraccio
in Piazza del Popolo a Faenza.


di GIOVANNI VAVASSORI

martedì 5 aprile 2011

IL LUNGHISSIMO .................... segue

E continuiamo il nostro viaggio.
Avevamo lasciato Panzano salendo per una larga strada bianca.
Il tempo è bellissimo e il sole picchia forte. Duccio è già dovuto ricorrere alla crema protettiva e spera, invano, di entrare nei boschi per ripararsi dal sole. Speranza vana; il sentiero continua a salire ma sempre allo scoperto e le foreste di abeti, lontane dal sentiero, si alternano con macchie di scarnicci in fiore.
Da monte Queerciabella al San Michele è tutto un alternarsi di saliscendi che ci fanno rimanere sempre
su quota 800 mt.



Scendiamo verso il rifugio di Monte San Michele dove ci approvigioniamo di una bottiglia d'acqua e ne approfittiamo per rilassarci un pò.


Da li riprendiamo, rinfrancati dal ristoro e dal fatto che ormai la parte più dura, a logica, è fatta (ci dovremo, comunque ricredere!!!!!!)
Sono già circa 5 ore che siamo sulle gambe ma lo spirito è alto, siamo affascinati dal mondo che ci circonda e stiamo correndo, ora, su una sterrata in mezzo agli scarnicci. Sulla nostra destra, in basso, il gruppo di case del paesino di Lucolena e in lontananza, dall'altra parte della vallata del valdarno, le cime ancora imbiancate del Pratomagno. 
Davanti a noi si intravede, nascosto da pochi arbusti e dalle macchie, il rudere della chiesa di Monte Domini.





A questo punto continuiamo a scendere incontrando un gruppo di escursionisti stranieri che, al nostro passaggio, meravigliati di trovare dei runners a quella quota, si soffermano e ci applaudono sorridendo (giuro! non era un sorriso di compatimento!!!!).
Dopo poco l'unico dubbio della nostra guida!. Il sentiero continua dritto con, però, ad un certo punto, una biforcazione a destra. Mentre ne approfittiamo per un pit.stop imposto dalla vescica, Graziano esterna tutti i suoi dubbi che neanche la cartina che ci eravamo portati dietro riesce a chiarire. Per fortuna, dopo un pò, sul sentiero di destra, su una querce abbastanza lontana, si intravede l'inconfondibile segno dei sentieri del CAI: è il nostro e ripartiamo tutti baldanzosi.
Un paio di chilometri e siamo al passo del Sugame; abbiamo percorso la distanza, precisa, della maratona.



Continuiamo sul sentiero 00 del CAI che, dopo circa un chilometro dal Sugame, gira a destra e si butta giù verso La Panca. Il sentiero non è più un sentiero ma un rigagnolo d'acqua che alterna fango a larghe pozze d'acqua. E' difficile rimanere in piedi senza scivolare e, infatti, nel superare una grossa pozza circondata di fango su cui si trovano macchie di rovi, scivolo e mi ritrovo a sedere su spine, fango ed acqua. Non mi resta che procedere correndo direttamente nell'acqua del torrentello per cercare di togliermi dalle scarpe il fango accumulato nella caduta.
 E.... arriviamo in fondo, alla Panca.
Da qui saliamo verso Badia Montescalari per meno di un chilometro per poi prendere il sentiero sulla sinistra verso il castello di Cintoia continuando a scendere di quota.
Vi arriviamo e posso ammirare un borgo completamente ristrutturato, quasi da fiaba e qui, approfittando di una conoscenza di Silvia, possiamo fare nuovamente provvista d'acqua.

Lasciando il castello di Cintoia, per errore, usciamo un attimo dal sentiero CAI ma riusciamo a recuperarlo dopo poche centinaia di metri. A questo punto ci troviamo davanti ad uno spettacolo unico; il sentiero si trasforma in una vecchia via lastricata medievale con ponte, sempre di epoca medievale, che attraversa il torrente Sezzate proprio sotto una magnifica cascatella.
Siamo ormai al borgo di Sezzate e la stanchezza si fa sentire ma c'è anche l'entusiasmo della convinzione di essere ormai vicini al nostro traguardo.
Trotterellando scendiamo verso pian di Meleto, la zona artigianale di San Polo, per poi, attraversata la strada, risalire verso Castelruggero.
Siam partiti la mattina che ancora non erano le nove e adesso il sole si sta avvicinando al tramonto.
Il percorso è quasi tutto a favore ma quando arriviamo alla discesa, prima di Capannuccia, è faticoso anche correre in discesa. Ma è fatta, ormai ci siamo, si tratta solo di salire verso Mondeggi, camminando, e poi d'un fiato, siamo a Lappeggi dopo 61,5 chilometri e 8 ore e 51 minuti.
Che dire! Non so se con queste parole sono riuscito a trasmettere un minimo delle sensazioni provate. é stato magnifico ed ora mi ritrovo a pensare: che peccato che sia già passato!

domenica 3 aprile 2011

Venerdi 1 aprile 2011 - IL LUNGHISSIMO



Il Garmin non è stato sufficiente per immagazzinare tutte le quasi 9 ore di "magnifica avventura" vissuta venerdi scorso; poco dopo le 7 ore e circa 48 km. ha esaurito la batteria e il percorso rimanente è stato coperto dal GPS di Silvia. Peccato perchè già in quei 48 km avevamo fatto un dislivello positivo di circa 1300 metri e non abbiamo, così, potuto misurare con precisione quello che sarebbe stato alla fine (son sicuro che abbiamo abbondantemente superato i 1500 D+).
I n d e s c r i v i b i l e
Come descrivere le sensazioni provate in quelle 9 ore! Ore in cui si sono alternati momenti di crisi (pochissime e di entità quasi irrilevante) a continue vere e proprie "godurie"
Anche se mi proverò a raccontare qualcosa solo chi le ha provate può capire fino in fondo quel che è stato.
La foto, alla partenza, è d'obbligo.
Siamo partiti in una giornata che più bella non si poteva desiderare ed anche se, durante la giornata, il sole picchiava forte, il fatto di correre in quota ci ha permesso di farlo con una temperatura gradevolissima.
Per i primi chilometri, fino a Castelruggero, ci ha accompagnati un amico di Duccio e, poi, abbiamo continuato da soli.
Pian di Meleto, la salita che porta fin dopo Strada In Chianti e su verso Chiocchio.


Due tornanti e si scollina verso Greti. Affrontiamo questa prima discesa con cautela con sotto tutta la vallata grevigiana che ci riempie gli occhi.



Poco più di due ore e siamo a Greve in Chianti con 18 chilometri già nelle gambe. Troviamo una fontana e ne approfittiamo per un primo ristoro rinfrescante. Preparazione della soluzione salina nella bottiglietta (che va ad aggiungersi al the dolcissimo messo fin dall'inizio nella vescica del camel bag) bustina di miele per incrementare il carburamnte, alleggerimento di vestiario eliminando una t-shirt e via verso Panzano.
La strada ricomincia a salire (sarà così fino al paese) e noi cerchiamo di alternare la corsa (800/1000 metri) con 100/200 metri fatti di passo. Procede tutto alla perfezione; anzi siamo in anticipo sul rendez-vous che abbiamo con Graziano (accompagnato dal babbo di Duccio) in piazza di Panzano anche perchè, passando da Castelruggero, ci rendiamo conto che i chilometri per arrivare in questa località non sono 30 ma "solo" 26.





Ne approfittiamo per rilassarci e la sosta (circa 25') ci serve, soprattutto, per ingurgitare un pò di energie; frutta secca e pezzetti di grana. Ci fa compagnia una collega di Duccio e, ad un certo punto, si fermano dei ciclisti e, meravigliati, ci chiedono "ma quanti chilometri avete intenzione di fare? Vi abbiamo incontrati un paio di volte nel nostro giro e sembra che abbiate intenzioni serie!"
E' con soddisfazione che leggo nei loro occhi la meraviglia (e...anche...un pizzico di invidia) quando gli diciamo quello che abbiamo intenzione di fare: il ritorno all'Antella passando da Monte San Michele.
Si riparte, ora siamo in quattro con Graziano che ci fa da guida; è originario di questi luoghi e li conosce come le sue tasche.
Ci lasciamo alle spalle Panzano immettendoci su una strada bianca che sale verso monte Querciabella (mt.slm 845) e poi, rimanendo sempre in quota fino a Monte San Michele.



PRESTO LA SECONDA PARTE......................................

PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43