la corsa verso il cielo delle Apuane

la corsa verso il cielo delle Apuane

venerdì 30 aprile 2010

Si parte per la Abbot's

Tra pochi minuti partenza per Pontremoli e domani......la grande avventura.
La prossima settimana resoconto e foto!!!!

martedì 27 aprile 2010

TENDINITI

Sempre più spesso mi imbatto, nel mio girovagare sui blogs, in podisti disperati per fermi prolungati e quasi sempre non risolutivi dovuti alle "maledette" tendiniti.

Non sono un medico nè un fisioterapista ma uno che corre da tanti anni e che, come molti, ha subito vari infortuni tra cui le famose tendiniti, per cui ritengo possa servire a qualcuno la mia esperienza.
Tutto cominciò con un allenamento fatto di prima mattina, un allenamento impostato sulla velocità (volevo fare il test Conconi sic!) e finì con me che tornavo mestamente verso casa, zoppicando per un dolore al tendine sinistro. Cominciò il calvario!!!
Il dolore era sempre più insistente e mi fermai per una decina di giorni. Quando ripresi il dolore, durante la corsa, spariva completamente ma dopo corso e, soprattutto, la mattina a freddo era tremendo; prima di poter muovermi regolarmente ero costretto a fare straching e non bastava. Quindi: massaggi, pomate, cerotti, pillole di arnica e di altri antinfiammatori, consulenze di fisioterapisti e pranoterapeutici ma niente. Anzi la cosa peggiorò perchè via, via che migliorava, leggermente la tendinite al piede sinistro, cominciava il dolore al tendine destro. Ero disperato e, dopo diversi mesi, ero ormai convinto che avrei dovuto convivere con il dolore o smettere di correre come qualcuno mi aveva suggerito.
Per caso, su internet, mi imbattei nel sito http://web.tiscali.it/maratonayuks/  e trovai un articolo scritto da un atleta costretto ormai a zoppicare per le tendiniti che lo assillavano e che era riuscito a risolvere con le onde d'urto. Descriveva il suo problema come se parlasse del mio e, entusiasta, di come lo aveva risolto semplicemente con una serie di applicazione di onde d'urto.
Ero molto scettico anche perchè nessuno dei medici e degli esperti a cui mi ero rivolto mi avevan parlato di tale rimedio ma, ormai alla dipserazione, decisi di fare anche quel tentativo.
Il medico a cui mi rivolsi mi disse subito che sarei guarito benissimo e, anzi, più il tendine poteva essere compromesso dall'infiammazione e maggiore sarebbe stato il risultato; non mi sembrava logico ma ormai ero in ballo e decisi di ballare fino in fondo fissando il primo appuntamento.
L'applicazione la feci a tutti e due i tendini e, nel frattempo, il medico mi disse che potevo benissimo continuare ad allenarmi anche perchè mi stavo preparando per la maratona di Firenze  del 2007.
Dopo il primo intervento non mi sembrava che le cose fossero cambiate un granch'è ma la sicurezza del medico era disarmante; "vedrà! per valutare i miglioramenti deve trascorrere un pò di tempo ; anzi, dopo le prime tre applicazioni ci fermeremo per un mese tempo necessario per vedere se la cosa è risolta oppure no, altrimenti ne faremo altre due. Vedrà, comunque, che tre dovrebbero bastare"
Non voglio farla troppo lunga; dopo la terza seduta il dolore era molto meno fastidioso e nel mese successivo, piano, piano, sparì del tutto.
Adesso faccio i dovuti scongiuri perchè, salvo qualche indolenzimento periodico, non ho avuto più grandi problemi ma, in ogni caso sto tranquillo perchè penso che, male male, faccio altre tre sedute di onde d'urto e risolvo il problema.
Provate anche voi a leggere quell'articolo sul sito di "maratona Yuks".
Buona corsa a tutti !!!!

sabato 24 aprile 2010

dopo tanto tempo son tornate le.........ripetute

Stamani, anzi vista l'ora ieri mattina, ho fatto un'uscita sotto un'acquazzone abbastanza intenso e m'è venuta voglia di fare un pò di velocità. Ecco, quindi, un 4 x 1000 che, visto il mio livello, ritengo più che soddisfacente

giovedì 22 aprile 2010

Istallato il contatore dei visitatori

Finalmente sono riuscito (forse!!!) ad istallare il contatore dei visitatori del sito. Dovrò comunque monitorarlo per vedere se funziona. Era tanto che ci provavo ma sono un autodidatta e, quindi, vado a tentativi. Speriamo sia la volta buona!!!.
Stamani nuova uscita con Duccio su per le nostre colline e devo dire che m'ha tirato un pò il collo. Abbiamo scelto un percorso abbastanza duro; in pratica, dalla partenza da casa, i primi sei chilometri sono stati quasi esclusivamente in salita per arrivare al lago che si trova sopra al Taddeino. Lunga discesa fino al Borro di S. Andrea e, dopo 3 o 400 metri di spezzacambe in salita, abbiamo allungato passando dal Cerreto fino a Lappeggi. In totale oltre 13 chilometri soddisfacenti.

mercoledì 21 aprile 2010

18 APRILE - IL GHIBELLINO

Ieri 17 km nei boschi di Fontesanta, oggi una mezza tra le più dure che ci siano in Toscana; "Il Ghibellino".
Tanta fama non è certo immeritata ed anche se all'inizio sembra tutto facile e la salita che comincia dopo poco più di 4 chilometri e ben corribile basta aspettare di arrivare al primo paese per rendersi conto di cosa voglia dire "ripida salita".

L'attraversamento del vecchio centro comprende anche una scalinata e dei punti dove vorrei vedere chi è riuscito a correrli; c'era da arrampicarsi con le mani in quei viottoli irti ma che regalavano una visione panoramica meravigliosa della vallata sottostante.
L'ultimo chilometro di salita ci ha fatto passare dai 200 metri ad oltre 400 tutto in un colpo!
Poi, però, siamo stati ripagati ed anche se la fatica non era finita e qualche salita era ancora da fare il percorso è completamente cambiato e siamo entrati su degli stupendi sentieri di bosco con l'attraversamento del vecchio ponte di Buriano (vedi foto di copertina).
Gli ultimi chilometri sono in ripida discesa e schiena, tendini e muscoli son messi a dura prova.
Ho chiuso in 1h 54' e spiccioli e deve dire che, dopo la faticaccia del giorno prima, il fisico ha risposto bene e mi sento pronto per la Abbot's:

martedì 20 aprile 2010

PREPARAZIONE ABBOT'S - Trail in Fontesanta 17 aprile 2010

Questa è l'altimetria del percorso odierno e che corrisponde al Trail del 13 giugno prossimo. Da notare che non sono segnati i km. ma il tempo di corsa. Il chilometraggio totale è stato di oltre 17 chilometri.


Appuntamento alle 13,00 in "zona trippaio" all'Antella con Silvia, Maurizio e Duccio e via, in auto per Fontesanta; il tempo non era un granchè ma l'entusiasmo per una bella corsa nei boschi  era alle stelle.
Siamo partiti dal rifugio e siamo scesi giù verso San Donato; sono circa 2 km di discesa e qui è il punto dove, il giorno della gara, il gruppo dei podisti potrà sgranarsi per poi affrontare i sentieri senza troppa calca anche se, per questo, ci sono altri 2 km dove si corre in quota, con alcuni saliscendi spezzagambe, su una strada bianca abbastanza larga.

Qui abbiamo appena lasciato il ceppo dei partigiani di Montisoni ed una foto, con il panorama di Firenze distesa nella vallata era d'obbligo.

A questo punto siamo scesi a 375 mt slm e inizia la salita che, con fasi alterne, ci dovrà riportare oltre quota del rifugio da cui siamo partiti. Si corre su viottole in mezzo al bosco con, sulla destra, un'ampia vista sull'Antella e tutta la vallata dell'Arno con Firenze distesa sulle sue rive.





In meno di due chilometri si torna oltre i 500 mt per poi proseguire, in quota, con continui saliscendi.
All'ottavo chilometro torniamo sulla "vecchia maremmana"; la strada che in antichità era percorsa dai pastori durante la transumanza per andare dal vald'arno alla maremma. E' in questo punto che si trova "il sasso scritto", un enorme pietra dove  ci sono scolpiti dei segni che, sembra, rappresentino una scritta etrusca.
Noi continuiamo la nostra corsa; passiamo davanti ad una villa (Batino???) salutati dall'abbaiare di due enormi cani lupo, per fortuna chiusi nel giardino, al di la della rete.
Si tratta ora di salire fino alla "casa al monte", per un tratto ghiaioso, sconnesso e bello ripido. Siamo intorno all'undicesimo chilometro, dopo quasi un'ora e venti di corsa e le gambe cominciano ad accusare la fatica. Arrivati in cima al viottolone di Casa al Monte tiriamo il fiato e qualcuno, vedi Duccio, si concede anche la pausa cellulare.

Siamo, ora, oltre i 600 mt, l'aria è fresca e sento il sudore che comincia a ghiacciarmisi addosso.
Non resta che continuare e buttarsi giù per il sentiero verso "casa Monaca"; un budello scavato dall'acqua in mezzo al bosco fatto di argilla e grossi sassi che lo rendono tecnico al massimo. Questo è un punto dove fare particolare attenzione; la stanchezza e la difficoltà della discesa possono creare qualche problema.
Sono poco meno di due chilometri e la velocità, pur essendo in discesa, non è elevata perchè c'è da saltare da una parte all'altra del sentiero per non entrare nei solchi provocati dalle moto da cross che, disgraziatamente, girano anche da queste parti, quando poi non si deve saltare da un masso all'altro come stambecchi.
In fondo alla discesa ci ricongiungiamo con Duccio che si era attardato a telefonare ed ora affrontiamo la parte più ripida di tutto il percorso; in meno di due chilometri saliamo da 410 metri ad oltre 660 tutti su un sentiero di foglie in mezzo al bosco.



E' quando siamo quasi in vetta che sentiamo un gran fruscio alla nostra destra accompagnato da strani rumori e, dal bosco, sbuca una famigliola di cinghiali; babbo, mamma e tre figlioletti che, a piccolo trotto ci attraversano la strada senza nemmeno considerarci e spariscono nel folto alla nostra sinistra. Per un attimo ci siamo "ghiacciati" dalla paura ma poi la meraviglia e l'entusiasmo per una simili visione hanno preso il sopravvento. A parte qualcuno che ha continuato a salire armato..............





Adesso è quasi fatta; si corre in quota con alcuni saliscendi che ci portano fino ai ripetitori di Poggio Firenze e, da lì, con un sentiero tecnico ma corribile, si scende al pratone e poi al rifugio.

Siamo stanchi ma soddisfatti e ci godiamo la bevuta alla "fonte di Fontesanta" prima di cambiarci e tornare verso casa.





Ecco il giro riportato su Google earth

venerdì 16 aprile 2010

Allenamento sui sentieri di bosco

15 aprile 2010
Questa mattina avevo impegni da nonno per cui l'orario solito per l'allenamento è saltato ed ho programmato un'uscita alle 13,00. La giornata era veramente primaverile (era l'ora dopo un inverno che sembra non finire più!) e non avevo un gran voglia di sorbirmi un'ora di corsa sull'asfalto; fatica tanta, divertimento poco. Ho deciso allora di andare verso Fontesanta, con calma, senza limiti di tempo; in pratica avevo tutto il pomeriggio a disposizione.
A quel punto era doveroso attrezzarsi nella maniera giusta e, quindi, camel bag con sali  minerali, cellulare per casi di necessità (andare nel bosco da solo è divertente ma non troppo sicuro) e, volendo fare parte del persorso del prossimo TRAIL del 13 giugno, macchina fotografica per immortalare i punti da coprire con le persone per segnalare la strada giusta agli atleti.
Subito, dopo appena un chilometro dalla partenza, ho iniziato a salire verso Montisoni ed in poco meno di 3 km ho raggiunto quota 400 presso il ceppo messo a ricordo dei partigiani caduti in guerra.




 Da lì la salita non era finita, mi sono immesso sul sentiero CAI e via verso Fontesanta. Ci sono delle belle rampettine ma per lo più il sentiero corre in quota in mezzo ad un bosco meraviglioso e attraverando, di tanto in tanto, torrentelli d'acqua che scendono a valle ancora con una bella portata viste le piogge di questi ultimi tempi.
Il rumore dell'acqua con i sali minerali nel camel bag era ritmico e si confondeva, a volte coprendoli, con i rumori del bosco; cinguettio degli uccelli, frusciare di lucertole (spero non fossero serpenti!) e, dai punti più fitti del bosco, rumori di frasche che si spostavano al passaggio di qualche animale in fuga spaventato da un tipo strano, vestito con colori che andavano dal bianco dei calzettoni al nero dei pantaloncini, dall'azzurro della maglietta alle rifiniture gialle del camel bag.

Arrivato da Smith, dove ci sono le recinzioni con i cavalli, sono rientrato sulla strada che ridiscende verso l'Antella; la salita era finita ma, arrivato al Taddeino m'è tornata la voglia di fare il sentiero della "bracca", una volta, tanti anni fa, percorso di allenamento settimanale quando, con il "gruppo della morte" stavamo preparando il Passatore.
Sempre meraviglioso e quanti ricordi di quando, i soliti quattro o cinque, ci buttavamo giù per il sentiero sconnesso verso il ruscello per saltarlo a piè pari e finendoci, spesso, dentro con le scarpe.
Stavolta, però, ho trovato il sentiero bloccato dal taglio di alcuni alberi e sono stato costratto a deviare nel bosco  per cercare un punto dove il corso d'acqua potesse essere attraversato senza problemi. Questo  mi ha portato a scendere un pò più a valle per poi risalire, scavalcando tronchi d'alberi abbattutti e facendomi largo tra rovi e macchie di scope (le gambe, all'arrivo, ne portavano segni piuttosto evidenti) fino a ritrovare il sentiero originale per sbucare, poi, sulla via di Rimaggina.

Il più era fatto; si trattava ora di controllare le gambe nella discesa fino al Paese senza farsi distrarre troppo dal meraviglioso panorama che si gode da quella zona.
La piana di Firenze avvolta, ahime!, da una tenue nebbiolina di smog ma che resta unica e inconfondibile con, in primo piano, la cupola del Duomo che sovrasta, insieme al campanile di Giotto e a quello della Chiesa di Santa Croce, tutto quanto.

Gli ultimi due chilometri sono in pianura e mi sono serviti per allungare un pò le gambe ormai diventate rigide e dure da tutta la salita fatta e dalla stanchezza dovuta alle quasi due ore di impegno.
Ho chiuso i 16 chilometri e rotti in 1 ora e 55 minuti alla media di 8,5 km/h che, considerando il dislivello positivo fatto (877+) mi rendono piuttosto soddisfatto.

lunedì 12 aprile 2010

Maratonina di Firenze 11 aprile 2010

Archiviata una  nuova mezza maratona corsa a livelli ottimi!!
In questi ultimi tempi ho messo in fila alcune mezze tutte sotto 1h 40' che, per me, è un tempo di piena soddisfazione. Devo dire che, con gli allenamenti che faccio, riesco a correrle divertendomi e non soffrendo come accadeva una volta e, questo, è il risultato importante.
Ieri mattina il meteo era veramente implacabile; scrosci d'acqua fredda intervallati da gelide folate di vento che, tra i vicoli del centro di Firenze, sembravano acquistare maggiore forza.
Nonostante questo ci siamo ritrovati in più di mille alla partenza della competitiva e, mentre aspettavamo lo sparo dello starter (addirittura il sindaco di Firenze bagnato e infreddolito), si susseguivano commenti del tipo: "neanche ce l'avesse ordinato il dottore......" "alla neuro di Careggi son già lì pronti che ci aspettano"
"ma quanti coglioni stamanttina in piazza Santa Croce" ma si percepiva benissimo che tutti eran felici d'esser lì pronti a godere una nuova avventura podistica.
E, finalmente, alle 9,30, lo sparo. Come sempre il primo chilometro è condizionato dal muro di podisti più lenti che si sono piazzati in prima fila e, in questo caso, l'inconveniente era aggravato dai tanti partecipanti e dalle vie del centro di Firenze che non sono certo ampie e sgombre d'ostacoli (in centro quasi ogni bar, trattoria o ristorante ha davanti la struttura recintata che riduce ulteriormente la sede stradale). Ma tutto questo passava in secondo piano rispetto alla bellezza di correre in un museo a cielo aperto e poco importava se, rispetto alle edizioni passate, la pioggia aveva allontanato gli spettatori lungo le strade; l'adrenalina scorreva ugualmente forte nelle vene e al passaggio da piazza del Duomo è stato inevitabile un brivido lungo la schiena.
Sono partito dietro i palloncini dell'ora e 35 e sono riuscito a tenerli a vista per quasi metà gara poi, non essendo quello il mio passo giusto, ho leggermente rallentato fino a quando, a 3/4 km dall'arrivo, ho sentito gli schiamazzi del gruppo dell'ora e 40'. A quel punto ho forzato un pò  ed ho chiuso in 1h 39' e 20".
361° assoluto e 50° di categoria
Per me gran bel tempo e gran bel risultato!!!!!
Le tappe di avvicinamento all'Abbots continuano.

giovedì 8 aprile 2010

LUNEDI 05 APRILE - PASQUETTA

Per il giorno di Pasquetta era in previsione la ricognizione del percorso che dovrà diventare quello del TRAIL DI FONTESANTA ma le condizioni meteo (pioggia incessante nelle 24 ore precedenti) ci ha fatto cambiare idea. Un lungo andava comunque fatto in vista della Abbot's Way in programma per il 1/2 maggio e così, partito da casa, mi sono trovato con Duccio in cima a Fontspugnana.  Per me, quel primo chilometro che mi fa scendere all'Antella e poi risalire, in modo piuttosto repentino, a Croce a Balatro, è sempre un test e dal tempo che ci impiego riesco a valutare il mio stato di forma: 6'12" mi dicevano che dovevo scontare il cibo e il bere del giorno precedente. Comunque, sbuffando, abbiamo affrontato il percorso fatto, inizialmente, da una lunga salita. Dai 140 mt slm del 1° km la salita non ci ha data quasi mai respiro e in 7 chilometri siamo arrivati al culmine dei 360 mt slm, oltretutto con tratti di fango e sentieri invasi dall'acqua da essere trasformati in torrenti. Una breve sosta per bere un pò d'acqua alla fontana del Calvelli ed il più era fatto; in due chilometri siamo tornati sulla quota di partenza ed il resto è stata ordinaria amministrazione.
Chiuso i 19 chilometri e 150 metri in 1h 48' 31".
Abbot's aspettaci!!!!!!!

venerdì 2 aprile 2010

22 ANNI FA

Maggio 1988 - l'avventura della 100 km del passatore.
Rovistando tra vecchie foto e ingialliti documenti mi sono ritrovato tra le mani il diploma avuto all'arrivo del "Passatore" del 1988 e alcune foto scattate durante la corsa e, prepotenti, sono tornati alla mente i ricordi di quell'avventura.
Dopo quasi un anno di allenamenti per i boschi dei nostri dintorni, dopo un'aspettativa che si era fatta via via sempre più spasmodica, quel sabato di fine maggio dell'88 eravamo ormai pronti per partire da piazza Signoria  ed arrivare in piazza del Popolo a Faenza.
Nella prima foto sono immortalati, oltre a me,  gli amici del gruppo podistico che si presentarono al via in piazza Signoria mentre nella seconda fotografia stiamo percorrendo la statale che dopo Poggio alle Croci, sopra Fiesole, conduce a Borgo San Lorenzo.
Eravamo in cinque che avevamo deciso di fare la gara tutti assieme per cercare, in tal modo, di superare gli inevitabili momenti di crisi che, ci auguravamo, non si sarebbero certo presentati a tutti contemporaneamente.
Infatti fu proprio così e quando qualcuno entrava nel "tunnel buio" il sostegno degli altri lo aiutava a superare quei momenti.



Sempre in gruppo affrontiamo la salita, dopo Borgo San Lorenzo, che porta verso Ronta e poi, su, al Passo della Colla.
Nella fotografia successiva il buio è già arrivato, abbiamo già scollinato in Romagna e siamo talmente "gruppo" che non ci separiamo neanche per il "bisognino". Sembriamo davanti al muro del pianto. 

Rimanemmo in quattro! Francesco, per problemi di stomaco, si dovette ritirare a Marradi. Le fermate, dopo Marradi, cominciarono a farsi sempre più frequenti e non poteva mancare un benefico massaggio per rigenerare i muscoli affaticati da decine, decine e decine di chilometri fatti. Anche il sonno si faceva sentire ma, ormai, nell'aria, c'era già il profumo del traguardo. L'adrenalina a mille compensava la stanchezza e ci dava la carica per andare avanti, avanti un passo dopo l'altro fino in fondo.





Ed eccoci, dopo 100 chilometri e 13 ore di corsa, in piazza del Popolo a Faenza. Nella medaglia che pende dal collo ci sono, racchiusi, tutti quei 100.000 metri percorsi, tutta la fatica fatta, le sofferenze patite ma anche la soddisfazione e l'orgoglio di aver portatoa termine la più bella 100 chilometri d'Italia.

PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43