Il brutto tempo sembra non volersene andare, in cielo nuvoloni minacciosi e carichi d'acqua si muovono lentamente, l'aria non ha niente di primaverile ma assomiglia, forse, più a quella settembrina e a me, che piace il caldo, la cosa non va proprio giù.
Ma non desisto, l'uscita per la consueta sgambato va fatta e alle 11,00, preciso come un orologio svizzero, calzoncini, maglietta, scarpette, cardio con gps e via per un allenamento a sensazione.
Parto piano ed il primo chilometro lo faccio quasi in surplass; il cardio non è mai andato sopra i 130 bpm e decido, così, di fare un "progressivo". Il percorso non è ideale, non è pianeggiante ma piuttosto ondulato con la parte finale in leggera salita per quasi 3 chilometri. E' logico che non posso basarmi sulla velocità ma, piuttosto, sulla frequenza cardiaca cercando di aumentare l'impegno e lo sforzo in maniera graduale.
Cerco di aumentare di circa 5 battiti ogni chilometro e a metà allenamento (dal 5° al 8° km compresi) mi attesto su una FCM di 150/152.
Dopo di che, l'impegno aumenta, anche se la velocità si mantiene costante sui 4,50/5,00 a Km; infatti, vista la pendenza, i battiti medi passano a 159 e poi, 167.
L'ultimo chilometro rallento per il defaticamento e chiudo con 11 km abbondanti fatti divertendomi e, per quanto mi riguarda, ben allenanti.
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