la corsa verso il cielo delle Apuane

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mercoledì 26 maggio 2010

Giro in Fontesanta sui sentieri del Trail

Ieri sera, nel tardo pomeriggio, nuovo giro in Fontesanta sui sentieri del prossimo TRail del 13 giugno. Ero insieme ad altri 4 del gruppo podistico, Graziano, Giancarlo, Duccio e Maurizio e volevamo far conoscere il percorso agli amici di Spirito Trail; Simone e Cristina a cui si è aggiunto Andrea, un amico conosciuto sul Forum della rivista.
Tempo perfetto come buona era la temperatura, non troppo caldo ma con una piacevole brezza che non dava assolutamente fastidio.
Non abbiamo percorso la strada bianca che scende giù a San Donato ma abbiamo preso subito per il bosco e in meno di due chilometri siamo arrivati a Montisoni. E' sempe bello correre in mezzo al bosco, su sentieri segnati solo dal passaggio delle persone o disegnati dallo scorrere dell'acqua durante le piogge; saltare da un balzo all'altro, scavalcare tronchi d'albero caduti o entrare, a volte imprecando, in mezzo alla terra dissodata dal passaggio di cinghiali in cerca di cibo. Riporta indietro nel tempo l'arrivo a Montisoni con la cima del campanile del convento che svetta alta sulla vallata sottostante, con Firenze racchiusa tra le sue colline e la cupola del Brunelleschi che sembra, quasi, a portata di mano. Questo era un passaggio obbligato per chi arrivava in città venendo dal Valdarno e dopo la faticosa salita fino a San Donato, percorrevano il sentiero in quota fino a qui. Ormai era fatta, una sosta prima di riprendere il cammino e poi giù fino all'Antella e poi a Firenze.

Anche noi, dopo una breve sosta, siamo ripartiti entrando nel bosco e percorrendo un sentiero con continui saliscendi ben corribili. Oramai il percorso, dalle volte fatto, mi è diventato familiare; l'incrocio con la strada del Lonchio, la fattoria di Smith con il recinto dei cavalli e poi il passaggio sulla vecchia maremmana.
Non potevamo esimerci dal raccontare ai nostri ospiti la sotria del "sasso scritto" e, dopo averlo osservato, qualche battuta sulla veridicità del reperto non poteva mancare.



Oggi ho voluto, per curiosità, approfondire il discorso sul sasso scritto e sul libro: Fontesanta, itinerari tra storia arte e ambiente di M.Casprini e S.Guerrini, ho trovato:

Poggio Firenze

Con i suoi 693 metri è la più alta vetta del tratto di crinale che divide il Valdarno Superiore da quello Fiorentino: essa è contrassegnata dal punto trigonometrico posto dall’I.G.M. nel 1977 (ma già nel 1882 gli ufficiali dell’Istituto vi avevano costruito un torrino in pietra denominato dalla gente del posto "Cupolino").
Sulla sua sommità si estende una magnifica spianata che misura circa 300 m per 150, chiamata appunto il piano di Firenze, perché da essa si ha una perfetta veduta della città. A seguito di ricognizioni effettuate negli anni Sessanta, fu ritrovato un tratto di cinta muraria rettangolare realizzata con pietre di modeste dimensioni e squadrate rozzamente, intorno alla quale si notano alcune zone di terra bruciata (tanto all’esterno che all’interno del fabbricato) che fanno pensare ad un incendio, forse anteriore alla costruzione del muro stesso. In prossimità dei muri furono rinvenuti, tra gli altri, frammenti di grandi recipienti con superficie lisciata a spatola, vari frammenti di bucchero, un rocchetto di terracotta decorato a crudo con colpi di cordicella, e frammenti di vasi attici a figure nere. In base a questi ritrovamenti è stata ipotizzata l’esistenza di un abitato etrusco-arcaico sopravvissuto fino all’età classica -con possibili funzioni di area sacra-, di grande rilevanza perché posto in prossimità di una via di comunicazione transitata da pastori da e per la Maremma e al confine del territorio fiesolano. Quest’ultima ipotesi sembra confermata dal ritrovamento di un "tular" o pietra di confine con iscrizione etrusca che si avvicina per caratteri epigrafici e contenuto alle iscrizioni similari dell’ager faesulanus (il cippo è stato rinvenuto nel 1974 nel borro di Calcinaia nei pressi di Casa Gavignano, a circa 700 m ad ovest dalla vetta del Poggio).Il Poggio di Firenze rimane compreso nel cosiddetto Parco territoriale della Fonte Santa (diviso tra i comuni di Bagno a Ripoli e di Rignano sull’Arno); esso fu concepito alla metà degli anni Sessanta allo scopo di privilegiare la salvaguardia e la conservazione di un territorio avente caratteri paesaggistici e riferimenti storici di rilievo.La particolare rilevanza climatica della zona è data dal fatto che il Poggio di Firenze, distante circa 90 Km dal Mar Tirreno, è la prima considerevole montagna, di modesta altitudine ma di rilevante estensione in lunghezza (tra bacino dell’Arno e rilievi del Chianti), sulla quale vengono ad impattarsi quelle masse d’aria oceaniche che, compresse nella loro corsa lungo la valle dell’Arno, si attenuano smistandosi nei numerosi crinali della conca fiorentina; esse raggiungono così il Poggio di Firenze ancora cariche di umidità e qui, incontrandosi con le correnti nord-orientali, provocano una condensazione di vapori, mantenendo ben temperate le masse d’aria che lambiscono il Poggio. La zona è stata classificata come "nicchia ecologica", proprio per essere una delle poche in Italia ad avere caratteristiche botaniche rare a questa altitudine e a tanta distanza dal mare; infatti in questi boschi si sono venuti a creare microclimi particolare nei quali le piante hanno saputo sfruttare i vapori saturi tirreno-atlantici, generando la crescita rigogliosa di alcune specie che esistono solo nelle isole dell’arcipelago toscano o lungo i litorali.Sul Poggio sono stati segnalati densi popolamenti di piante occidentali (probabilmente i più estesi d’Italia) come l’ Ulex europaeus (il nostro "scardiccio"), il Cystius scoparius, la Staehalina dubia, e di diversi tipi di orchidee di bosco che ben si adattano a steppe d’argille e a terreni poveri di sostanze come il suolo calcareo eocenico del nostro colle e che esigono invece umidità dall’aria.La presenza di certe piante aromatiche (cisto, timo, lavandula) è stata di certo facilitata dai numerosi greggi transumanti transitanti per la via Maremmana (che taglia in due il territorio), le quali, entrando nella macchia, hanno divorato soprattutto le fronde delle sempreverdi (corbezzolo, leccio, ecc.) lasciando spazio vitale alle altre piante.


In cima al Poggio di "casa al monte" ci è venuto incontro un vecchio cane lupo che, visto il numero di persone strane che gli stavano correndo incontro, ha ritenuto bene di girarsi e, con la coda tra le gambe, di allontanarsi in tutta fretta.
Infine la lunga discesa tecnica verso i Cellai, la dura risalita fino a Poggio Firenze, l'arrivo al rifugio di Fontesanta, una bevuta fresca alla fonte  e anche questo bel giro si può archiviare. Da ultimo non poteva mancare il ristoro; panini prosciutto o mortadella, thè, aranciata Coca e battute in libertà.

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PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43