la corsa verso il cielo delle Apuane

la corsa verso il cielo delle Apuane

martedì 5 aprile 2011

IL LUNGHISSIMO .................... segue

E continuiamo il nostro viaggio.
Avevamo lasciato Panzano salendo per una larga strada bianca.
Il tempo è bellissimo e il sole picchia forte. Duccio è già dovuto ricorrere alla crema protettiva e spera, invano, di entrare nei boschi per ripararsi dal sole. Speranza vana; il sentiero continua a salire ma sempre allo scoperto e le foreste di abeti, lontane dal sentiero, si alternano con macchie di scarnicci in fiore.
Da monte Queerciabella al San Michele è tutto un alternarsi di saliscendi che ci fanno rimanere sempre
su quota 800 mt.



Scendiamo verso il rifugio di Monte San Michele dove ci approvigioniamo di una bottiglia d'acqua e ne approfittiamo per rilassarci un pò.


Da li riprendiamo, rinfrancati dal ristoro e dal fatto che ormai la parte più dura, a logica, è fatta (ci dovremo, comunque ricredere!!!!!!)
Sono già circa 5 ore che siamo sulle gambe ma lo spirito è alto, siamo affascinati dal mondo che ci circonda e stiamo correndo, ora, su una sterrata in mezzo agli scarnicci. Sulla nostra destra, in basso, il gruppo di case del paesino di Lucolena e in lontananza, dall'altra parte della vallata del valdarno, le cime ancora imbiancate del Pratomagno. 
Davanti a noi si intravede, nascosto da pochi arbusti e dalle macchie, il rudere della chiesa di Monte Domini.





A questo punto continuiamo a scendere incontrando un gruppo di escursionisti stranieri che, al nostro passaggio, meravigliati di trovare dei runners a quella quota, si soffermano e ci applaudono sorridendo (giuro! non era un sorriso di compatimento!!!!).
Dopo poco l'unico dubbio della nostra guida!. Il sentiero continua dritto con, però, ad un certo punto, una biforcazione a destra. Mentre ne approfittiamo per un pit.stop imposto dalla vescica, Graziano esterna tutti i suoi dubbi che neanche la cartina che ci eravamo portati dietro riesce a chiarire. Per fortuna, dopo un pò, sul sentiero di destra, su una querce abbastanza lontana, si intravede l'inconfondibile segno dei sentieri del CAI: è il nostro e ripartiamo tutti baldanzosi.
Un paio di chilometri e siamo al passo del Sugame; abbiamo percorso la distanza, precisa, della maratona.



Continuiamo sul sentiero 00 del CAI che, dopo circa un chilometro dal Sugame, gira a destra e si butta giù verso La Panca. Il sentiero non è più un sentiero ma un rigagnolo d'acqua che alterna fango a larghe pozze d'acqua. E' difficile rimanere in piedi senza scivolare e, infatti, nel superare una grossa pozza circondata di fango su cui si trovano macchie di rovi, scivolo e mi ritrovo a sedere su spine, fango ed acqua. Non mi resta che procedere correndo direttamente nell'acqua del torrentello per cercare di togliermi dalle scarpe il fango accumulato nella caduta.
 E.... arriviamo in fondo, alla Panca.
Da qui saliamo verso Badia Montescalari per meno di un chilometro per poi prendere il sentiero sulla sinistra verso il castello di Cintoia continuando a scendere di quota.
Vi arriviamo e posso ammirare un borgo completamente ristrutturato, quasi da fiaba e qui, approfittando di una conoscenza di Silvia, possiamo fare nuovamente provvista d'acqua.

Lasciando il castello di Cintoia, per errore, usciamo un attimo dal sentiero CAI ma riusciamo a recuperarlo dopo poche centinaia di metri. A questo punto ci troviamo davanti ad uno spettacolo unico; il sentiero si trasforma in una vecchia via lastricata medievale con ponte, sempre di epoca medievale, che attraversa il torrente Sezzate proprio sotto una magnifica cascatella.
Siamo ormai al borgo di Sezzate e la stanchezza si fa sentire ma c'è anche l'entusiasmo della convinzione di essere ormai vicini al nostro traguardo.
Trotterellando scendiamo verso pian di Meleto, la zona artigianale di San Polo, per poi, attraversata la strada, risalire verso Castelruggero.
Siam partiti la mattina che ancora non erano le nove e adesso il sole si sta avvicinando al tramonto.
Il percorso è quasi tutto a favore ma quando arriviamo alla discesa, prima di Capannuccia, è faticoso anche correre in discesa. Ma è fatta, ormai ci siamo, si tratta solo di salire verso Mondeggi, camminando, e poi d'un fiato, siamo a Lappeggi dopo 61,5 chilometri e 8 ore e 51 minuti.
Che dire! Non so se con queste parole sono riuscito a trasmettere un minimo delle sensazioni provate. é stato magnifico ed ora mi ritrovo a pensare: che peccato che sia già passato!

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PROGRAMMA GARE ANNO 2012

  • 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
  • 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
  • 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
  • 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
  • 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43