Per curiosità, quest'oggi, su garmin connect, ho tirato i totali dell'attività podistica di quest'anno.
Dal 1 gennaio:
- ho corso 166 volte su 288 giorni per un totale di 185 ore e una manciata di minuti
- percorrendo 1783 Km. con un dislivello positivo di 32.330 mt
- ad una velocità media di 9,6 Km/h
Tanta roba che mi ha permesso di consumare oltre 122.000 calorie che ho ben rimpiazzato a forza di piatti di pasta asciutta e bomboloni del "Cappelli"
gianforc
"Amo l'atletica perchè è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta...." EUGENIO MONTALE
la corsa verso il cielo delle Apuane
lunedì 15 ottobre 2012
sabato 13 ottobre 2012
Quale migliore foto...
Quale migliore foto di copertina poteva esserci per rinnovare la vita del blog se non la foto che mi ritrae mentre salgo verso la Croce della Pania durante la Sky-race dello scorso luglio?.
Dopo un periodo in cui ho rallentato l'impegno podistico sono nuovamente ricaricato a mille e pronto ai prossimi appuntamenti il primo dei quali sarà domani mattina a Pisa per corre la mezza maratona. Non sono in gran forma; mille dolorini si affacciano e scompaiono dando un senso di precarietà alla forma fisica ma penso sia l'età e che,. quindi, dovrò conviverci.
L'obbiettivo, per domani, è quello di stare sotto le 2 ore. Vediamo un po!!!!!
Dopo un periodo in cui ho rallentato l'impegno podistico sono nuovamente ricaricato a mille e pronto ai prossimi appuntamenti il primo dei quali sarà domani mattina a Pisa per corre la mezza maratona. Non sono in gran forma; mille dolorini si affacciano e scompaiono dando un senso di precarietà alla forma fisica ma penso sia l'età e che,. quindi, dovrò conviverci.
L'obbiettivo, per domani, è quello di stare sotto le 2 ore. Vediamo un po!!!!!
giovedì 21 giugno 2012
per sfuggire al caldo
Archiviata la fatica dell'organizzazione del TRAIL di FONTESANTA, (andato benissimo, oltre le aspettative), l'attività podistica è ripresa in pieno anche se contrastata dal caldo torrido di questi giorni. L'unico modo per correre è quello di uscire presto al mattino o di partecipare alle varie garette notturne che ci sono in giro oppure, come è mia intenzione questa sera, cambiare loocation e andare a trovare un pò di fresco a 10 minuti di auto da casa; il parco di Fontesanta.
Ho lanciato l'idea su facebook e qualcuno è intenzionato ad aggregarsi, vediamo chi ci sarà all'appuntamento dato ai parcheggi dei giardini di Antella!!!!!
giovedì 14 giugno 2012
SUL BLOG WWW.TAFONTESANTA.BLOGSPOT.COM
HO PROVVEDUTO AD INSERIRE LA CLASSIFICA DEFINITIVA DEL 3° TRAIL DI FONTESANTA
venerdì 25 maggio 2012
PERLUSTRAZIONE DEL PERCORSO DEL TRAIL
Questa sera, come programmato, abbiamo fatto un giro di ricognizione sul percorso del Trail di Fontesanta.
In 4 siamo partiti dal parcheggio di San Donato e, percorso circa un chilometro, siamo entrati sul sentiero che da Gamberaia porta sino a Montisoni; 2 km di bosco percorsi dove, pian piano, il sentiero va a restringersi fino a diventare un meraviglioso single treck.
Arrivati a Montisoni la fermata è d'obbligo; uno sguardo a destra e la vista spazia sulla piana di Firenze con in mezzo, unico, il cupolone.
Non voglio ripetere, qui, la descrizione di tutto il percorso già fatta diverse volte, era diverso tempo che non andavo a correre per i sentieri di Fontesanta e mi ci voleva proprio.
Ci voleva anche perchè abbiamo potuto renderci conto che un tratto del sentiero è stato completamente ostruito da decine e decine di alberi che, tagliati, sono stati lasciati cadere di traverso. Probabilmente il proprietario l'ha fatto di proposito per far si che non ci vadano a scorrazzare con le moto da cross ma in tal modo, anche a piedi, il passaggio è impossibile.
Abbiamo dovuto trovare un'alternativa che, comunque, è forse più valida del vecchio tracciato e con qualche centinaio di metri in più andiamo a ritrovare il sentiero che poi ci permette di arrivare, ugualmente, alla vecchia maremmana.
Per il resto tutto rimane invariato e aspetta solo d'esser calpestato dalle scarpe dei tanti runners che ci auguriamo vorranno venire a passare una giornata nel nostro parco.
giovedì 24 maggio 2012
SABATO PROSSIMO...IL PASSATORE
Sabato, alle 15,00, prende il via la 40a edizione del Passatore.
L'anno scorso, in questi giorni, vivevo tutta l'intensità e l'emozione dell'attesa di correre la mia seconda 100 km; a distanza di 20 anni mi cimentavo nuovamente con la corsa che ogni podista deve provare a fare, deve provare a vivere. Le sensazioni che si provano non sono descrivibili e anche se l'anno scorso ho provato a mettere nero su bianco la mia gara, le emozioni provate sono ben più forti di quelle che si possono percepire in quelle righe.
Con il cuore sono insieme a chi si emozionerà al via da piazza della Signoria, a chi chiacchierando e scherzando salirà verso Fiesole cercando di non pensare ai chilometri che dovrà ancora macinare, a chi farà il primo vero stop dopo Borgo San Lorenzo prima di affrontare la lunga salita della Colla, a chi arrivando a scollinare, dopo 50 chilometri, comincerà a pensare che forse ce la farà, a chi a Casaglia o magari a Marradi o lungo gli ultimi 30 o 20 o 10 chilometri dovrà affrontare le sue crisi personali, a chi dovrà combattere con i fantasmi della stanchezza, a chi riuscirà a superarli e ad arrivare sul palco in piazza di Faenza e potrà dire: ce l'ho fatta!!!!
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI...............
mercoledì 23 maggio 2012
20 maggio 2012 - MARNIATRAIL - gara trail di 28 km
Questa foto mostra in pieno lo sforzo fisico fatto per portare a termine questo trail; 28 km. interamente su sentieri e strade bianche con 4 salite di cui quella successiva sempre più dura della precedente.
Probabilmente la causa è da ricercare nella non perfetta preparazione con cui l'ho affrontata, non facevo un lungo dalla maratona di Firenze dello scorso novembre, fatto sta che le oltre 3 ore che mi ci sono volute per completare la gara con i suoi 730 metri di dislivello positivo, le ho sentite tutte. Non ho usato di proposito la parola "le ho sofferte.." perchè, nonostante la fatica, è stato un bel correre. Oltre allo sfilare, dopo un paio di chilometri, sotto la maestosità del castello di Sammezzano gli scenari che mi hanno riempito gli occhi sono stati molteplici con il paesaggio che variava continuamente; ripide discese in canaloni dissestati, percorsi in single treck in mezzo al bosco, strade di campagna con passaggio nei cortili di splendide ville, alternarsi di saliscendi su viottole d'erba appena tagliata e poi l'ultima, tremenda salita di circa 400 metri che m'ha, di fatto, ingessato i polpacci.
L'arrivo, poi, è stato coronato dall'incitamento di mio nipote che appena ma visto arrivare ha cominciato a sbracciarsi ed a corrermi a fianco salvo poi fermarsi, improvvisamente intimidito, all'approssimarsi del traguardo.
Una bella gara, ben gestita, con un ottimo terzo tempo; senz'altro da rimettere in calendario.
L'arrivo, poi, è stato coronato dall'incitamento di mio nipote che appena ma visto arrivare ha cominciato a sbracciarsi ed a corrermi a fianco salvo poi fermarsi, improvvisamente intimidito, all'approssimarsi del traguardo.
Una bella gara, ben gestita, con un ottimo terzo tempo; senz'altro da rimettere in calendario.
martedì 22 maggio 2012
Riprendo con il blog
Riprendo con il blog...
si, ho deciso di ricominciare a buttar giù parole sulla corsa ed...altro!
Intanto comincio subito con l'ingterrompere il post perchè tra non molto devo ritrovarmi con gli amici del gruppo per andare a fare una garetta serale in quel di "oltrarno".
Riprenderò presto con la descrizione del trail fatto domenica scorsa a Leccio (Reggello), il Marniatrail.
si, ho deciso di ricominciare a buttar giù parole sulla corsa ed...altro!
Intanto comincio subito con l'ingterrompere il post perchè tra non molto devo ritrovarmi con gli amici del gruppo per andare a fare una garetta serale in quel di "oltrarno".
Riprenderò presto con la descrizione del trail fatto domenica scorsa a Leccio (Reggello), il Marniatrail.
mercoledì 2 novembre 2011
Non ho smesso di correre
Non ho smesso di correre!
Ultimamente mi è passata la voglia di aggiornare il blog. Forse distratto da tante cose che stanno accadendo a livello politico-economico, forse schifato da cotanto "porcaio" che colpisce la nostra Società, continuare a riportare impressioni solo relative alla mia vita podistica mi sembrava e mi sembra troppo inutile. Però, ripensandoci, trovo che forse...... forse, questo può servire a trovare quell'angolino dove rifugiarmi, quella coperta di Linus che mi rassicura.
Non sono sicuro, però, di continuare a limitarmi a scrivere di corsa. Sì, lo so, questo blog è nato come una specie di diario della mia attività sportiva, un'attività sportiva di un "over..." e, quindi, per me importante perchè ogni nuova avventura è un nuovo traguardo ma, ripeto, non prometto di limitarmi a questo.
In queste ultime ore tante cose si stanno accavallando; siamo alla soglia di qualcosa che può cambiare in maniera concreta la nostra vita, le scelte che verranno o non verranno fatte determineranno quello che saremo e che saranno i nostri figli e i nostri nipoti in futuro. Ci hanno portato vicino alla catastrofe e chissà se siamo in tempo e in grado di fermarci, di salvarci. Lo spero con tutto me stesso.
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Venerdi scorso ho fatto la visita medico sportiva. Pressione sempre ai limiti alti e anche se stavolta l'idoneità agonistica l'ho avuta comincio a pensare che dovrò presto rassegnarmi ad iscrivermi solo alle gare non competitive. Comunque per ora è andata!
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Domenica prossima è tempo di maratona sulle strade dell' "eroica", famosa gara ciclistica.
Il mio programma sarà quello di correrla con calma visto che il prossimo 27 novembre voglio partecipare anche alla Firenzemarathon.
In questi giorni mi è capitato tra le mani un vecchio libro scritto da Jeff Galloway: "il libro completo della maratona" che prospetta un metodo particolare per correre soprattutto le gare di lunga distanza. Propone di alternare la corsa con pause ad andatura normale.
Così domenica prossima i 42 km. cercherò di farli alternando 2km. di corsa con 60 secondi fatti di passo. In base a questo metodo con una camminata di 1 minuto si perdono circa 15/20 secondi che però si recupererebbero grazie al fatto che i tratti di corsa saranno leggermente più veloci e esauriremo le nostre energie più tardi.
Quindi, domenica, è giorno di esperimento e chissà che anche a Firenze non possa adottare questo metodo.
Vi farò sapere.
venerdì 2 settembre 2011
E.....riparto con la cronaca
Agosto, tradizionalmente, è un mese di stanca per quel che riguarda la corsa e, oltretutto, è un periodo in cui mi ritrovo ad aver accumulato, nei mesi precedenti, chilometri e fatica. Anche quest'anno è stato così e, complice un polpaccio che ha fatto un pò di bizze , ho rallentato le uscite e diminuito i chilometri percorsi. Le uscite le ho fatte, tutte, all'insegna del recupero senza mai spingere troppo.
Ora le cose vanno meglio e, dalla garetta fatta martedi scorso all'Albereta, ho ripreso con gli allenamenti un pò più corposi; soprattutto per sciogliere le gambe addormentate da questo mese di fiacca.
Domenica prossima parto per una settimana di ferie e, penso, riuscirò a mantenere il ritmo degli allenamenti.
In programma ho un paio di maratone (in ottobre la ecomaratona del Chianti e a novembre la Firenzemarathon) ma, nel frattempo, vorrei inserirci qualche bel Trail (vediamo quale!!!)
Ci risentiamo dopo il 12 settembre
Ora le cose vanno meglio e, dalla garetta fatta martedi scorso all'Albereta, ho ripreso con gli allenamenti un pò più corposi; soprattutto per sciogliere le gambe addormentate da questo mese di fiacca.
Domenica prossima parto per una settimana di ferie e, penso, riuscirò a mantenere il ritmo degli allenamenti.
In programma ho un paio di maratone (in ottobre la ecomaratona del Chianti e a novembre la Firenzemarathon) ma, nel frattempo, vorrei inserirci qualche bel Trail (vediamo quale!!!)
Ci risentiamo dopo il 12 settembre
giovedì 11 agosto 2011
domenica 7 agosto 2011
lunedì 25 luglio 2011
16 luglio 2011 - Ecomaratona di Pietramarina
Devo dire che, inizialmente, l'avevo presa sottogamba questa maratona; una ecomaratona a giri di circa 5 chilometri l'uno non mi entusiasmava un gran che! ...e poi dalle parti di Carmignano, in un parco archeologico; chissà che noia! Ma l'amico Samuel era riuscito a convincermi e, così, insieme ad altri amici del mio gruppo podistico mi sono ritrovato alla partenza. Già l'inizio prometteva bene; il ritrovo era ben fuori Carmignano, nel cuore del Montalbano, ad oltre 400 metri di altezza e l'aria che si respirava era quella tipica dei "trail"; tanti amici che si ritrovano per correre insieme nella natura.
Ed è stato veramente bello!
Gli sforzi di Samuel, che era il punto di riferimento dell'organizzazione, hanno ottenuto ottimi risultati; dalla risposta ad ogni richiesta di ognuno di noi, al ristoro sempre ben fornito (ottimo quel sugo alla pecora!) e all'assistenza prestata.
Devo dire che mi hanno fatto particolarmente piacere gli incitamenti di alcune signore (penso dell'organizzazione) poste all'imbocco del single track che si trova nel pratone del ristorante, che sin dal primo giro avevano parole di incoraggiamento per tutti gli atleti e che, via via che passavo di lì, modificavano postura e abbigliamento. inizialmente baldanzose battevano le mani e fotografavano, alla fine, stanche anche loro, continuavano con "i bravo", "forza dai" da sedute e infagottate in felpe pesanti a causa dell'abbassamento della temperature ma che son rimaste li, imperterrite, fino a notte fonda.
E quei 9 giri che poteva esser noioso ripetere continuamente noiosi non lo sono stati affatto. Un panorama mozzafiato sulla piana del Valdarno, angoli di bosco particolari, tratti in single track piacevoli, salite mozzafiato che, giro dopo giro, assumevano aspetti diversi con il cambiare della luce per arrivare ad essere unici in quell'ultimo giro dove il buio era assoluto ed avevo, davanti a me, solo il cerchio luminoso della mia torcia.
Che altro dire? Una nuova gemma da aggiungere alla mia collezione e da ricordare con piacere in attesa di poterla rivivere l'anno prossimo.
Ed è stato veramente bello!
Gli sforzi di Samuel, che era il punto di riferimento dell'organizzazione, hanno ottenuto ottimi risultati; dalla risposta ad ogni richiesta di ognuno di noi, al ristoro sempre ben fornito (ottimo quel sugo alla pecora!) e all'assistenza prestata.
Devo dire che mi hanno fatto particolarmente piacere gli incitamenti di alcune signore (penso dell'organizzazione) poste all'imbocco del single track che si trova nel pratone del ristorante, che sin dal primo giro avevano parole di incoraggiamento per tutti gli atleti e che, via via che passavo di lì, modificavano postura e abbigliamento. inizialmente baldanzose battevano le mani e fotografavano, alla fine, stanche anche loro, continuavano con "i bravo", "forza dai" da sedute e infagottate in felpe pesanti a causa dell'abbassamento della temperature ma che son rimaste li, imperterrite, fino a notte fonda.
E quei 9 giri che poteva esser noioso ripetere continuamente noiosi non lo sono stati affatto. Un panorama mozzafiato sulla piana del Valdarno, angoli di bosco particolari, tratti in single track piacevoli, salite mozzafiato che, giro dopo giro, assumevano aspetti diversi con il cambiare della luce per arrivare ad essere unici in quell'ultimo giro dove il buio era assoluto ed avevo, davanti a me, solo il cerchio luminoso della mia torcia.
Che altro dire? Una nuova gemma da aggiungere alla mia collezione e da ricordare con piacere in attesa di poterla rivivere l'anno prossimo.
mercoledì 22 giugno 2011
ESTATE, CALDO E.....il blog è quasi sospeso per ferie!!!
Ultimamente dedico pochissimo tempo ad aggiornare il blog.
Pazienza!
L'attività podistica continua senza interruzioni, per ora, e in programma, da sabato prossimo, c'è il giro podistico della Val di Fassa: la Translaval.
Al ritorno dedicherò un pò di tempo al resoconto pubblicando anche un pò di foto.
A presto!!!!!
Pazienza!
L'attività podistica continua senza interruzioni, per ora, e in programma, da sabato prossimo, c'è il giro podistico della Val di Fassa: la Translaval.
Al ritorno dedicherò un pò di tempo al resoconto pubblicando anche un pò di foto.
A presto!!!!!
mercoledì 15 giugno 2011
Trail di Fontesanta
Sul blog:
tafontesanta.blogspot.com
La classifica completa del TRAIL di FONTESANTA di domenica scorsa
tafontesanta.blogspot.com
La classifica completa del TRAIL di FONTESANTA di domenica scorsa
martedì 7 giugno 2011
IL MIO ......PASSATORE
Ho voluto aspettare alcuni giorni prima di trasformare in parole quella che è stata l'avventura del “Passatore”. Avevo necessità di far sedimentare le mille sensazioni provate, avevo bisogno di uscire da quella dimensione strana e meravigliosa fatta di continue emozioni iniziate in piazza Signoria sabato 28 maggio, intorno alle 15,00, sulle note dell'inno d'Italia, e ancora non del tutto esaurite. Se provo ad immaginare quello che può sentire chi è sotto l'effetto di stupefacenti non posso che pensarlo simile a ciò che ho provato. Se c'è stata fatica (e vi assicuro che c'è stata), se ho provato sofferenza (ma non credo), sono sensazioni del tutto sparite e dimenticate che hanno lasciato il posto ad un susseguirsi di fotogrammi che, a ripensarci, mi fanno dire “peccato sia finita”.
100 chilometri, 100.000 passi, 14 ore e 40 minuti, decine di paesi, famosi e non, attraversati sotto la calura di un pomeriggio più estivo che primaverile, nella frescura dell'imbrunire e nel freddo della notte appenninica per correre, infine, nel viale che porta in piazza del Popolo di Faenza, con la luce del giorno che ormai l'ha avuta vinta sulla notte.
Ho timore a fare il resoconto di tutto questo perchè, senz'altro, con le parole non riuscirò minimamente a rendere giustizia a ciò che è stato.
Dovrei partire da lontano, da quel giorno di diversi mesi fa in cui mi tornò la voglia di tornare a percorrere quei 100 km che già avevo fatto oltre 20 anni prima. Ricordavo un'avventura unica, fatta tutta di ricordi più che positivi ed avevo timore che ciò fosse dovuto al passare degli anni, pensavo che il tempo avesse spazzato via tutte le cose negative per lasciare il posto solo a quelle belle, da poter raccontare con malcelato orgoglio e che volevo rivivere.
Non fu poi difficile iniettare questo virus di pazzia in due amici malati di corsa come me, la Silvia e Duccio che non avevano esperienza di una “100” ma dalla loro potevano vantare un numero consistente di primavere in meno e una forte determinazione.
Sorvolo, a questo punto, sui tanti “lunghi” fatti a partire dal gennaio scorso, su qualche pazzia che ha fatto strabuzzare gli occhi a più di qualche amico podista (vedasi il giro Panzano, Monte San Michele e ritorno), su chilometri e chilometri macinati ogni settimana, anche se, ritengo, siano altrettanto duri e faticosi come il fare la gara stessa.
…..e siamo in piazza Strozzi, la mattina del sabato, al ritiro pettorali. C'è con noi un'altro amico “malato” del nostro gruppo podistico, Mario, che siamo riusciti a coinvolgere strada facendo, che non farà la gara assieme a noi ma che riuscirà, anche lui con grande soddisfazione, a salire sul palco di Piazza del Popolo a Faenza per ricevere la medaglia da finisher.
Ormai si respira l'aria magica di questo tipo di competizioni; intorno a noi tanti podisti che, nonostante gli scherzi e le battute, manifestano tutta la tensione del caso. Sono le 11,00 e qualcuno sembra già pronto a partire (mancano ancora 4 ore allo start).
Tornato a casa mi mangio un piatto di pasta con abbondante formaggio, un paio di fette di prosciutto cotto e poi passo al rito della vestizione; i cerotti sui capezzoli per evitare lo sfregamento, la vasellina nei punti strategici, il pettorale spillato più e più volte finchè non me lo sento al punto giusto del petto e poi, via a prendere Duccio, la Silvia e i due malcapitati che ci dovranno seguire con l'auto per darci supporto; Maurizio e Francesco.
Ed eccoci in piazza della Signoria dove incontriamo Mario. Siamo immersi in una folla di podisti, di pazzi pronti a partire, sotto un sole agostiano, per percorrere 100 e rotti chilometri sulle proprie gambe; un'umanità di gente che comprende i tipi più ordinari e più strani che ci possano essere e che se ne stanno in attesa dell'ora “X” ognuno con i propri riti scaramantici. Chi si massaggia le gambe, chi trotterella intorno alla piazza come per assaggiare un aperitivo di quello che lo aspetterà, chi, riflessivo, se ne sta seduto sul gradino del marciapiede e sembra pensi “ma chi me lo fa fare” e chi, come noi, lascia scorrere i minuti riempiendoli con frasi banali e luoghi comuni mentre il pensiero è già lì, sulla salita di Fiesole, la discesa verso Borgo, la salita della Colla e poi...e poi...
Intorno alle 15,00 parte l'inno d'Italia che, dai più viene urlato ad una sol voce e devo dire, che in quel momento, un certo brivido per la schiena l'ho sentito. Intanto gruppetti di turisti fanno lo slalom all'interno di questa massa di gente in pantaloncini, guardandoci in modo strano e meravigliato non capendo fino in fondo quello che stiamo facendo. Qualcuno chiede informazioni ed alle nostre risposte, spesso, ci guardano meravigliati e si percepisce che, se non avessero paura di offenderci, tentennerebbero la testa in un segno compassionevole.
Ed arriva il momento; lo sparo e un'umanità composta da centinaia e centinaia di podisti parte, per lo più trotterellando (a parte i top runners), verso quel traguardo posto ad oltre 100 km e, soprattutto, al di là degli Appennini.
All'inizio non capisco se si corra o si cammina talmente lento è il nostro procedere, le strette vie di Firenze sono come un imbuto dove scivoliamo via, pian piano in mezzo a storici monumenti fino ad allontanarci dal centro per percorrere il viale che ci porta ad imboccare la prima salita, quella che ci porterà a Fiesole.
Proprio all'inizio della salita incontriamo Graziano che, in bicicletta, ci accompagnerà fin verso Borgo San Lorenzo. E' un veterano del Passatore, ne ha fatti una decina ed i suoi consigli saranno preziosi anche se abbiamo ben memorizzato tutto quello che ci ha detto durante gli allenamenti fatti insieme.
La Silvia corre in silenzio rispondendo a monosillabi alle nostre sollecitazioni; Duccio sembra in crisi, si sente le gambe vuote, vuol rallentare ancora di più; io mi sento le caviglie indolenzite e mi chiedo come farò a sbatacchiarle per terra per oltre 100.000 volte. Ma tutto questo è normale, è la nostra testa che sotto lo stress della competizione trasforma la nostra tensione in problemi più o meno grandi ma che, di fatto, non esistono. Verrano poi i problemi veri ma quelli sono solo il parto del nostro timore nell'affrontare un'avventura che è, per noi, al di fuori dei canoni normali.
Corriamo quasi tutta la salita fino a Fiesole camminando solo dove la pendenza aumenta e fermandosi solo una volta per raccogliere da terra il povero Graziano che per stare al nostro passo ha perso l'equilibrio ed è stato disarcionato dalla sua bicicletta.
Attraversiamo Fiesole spronati dagli applausi della gente lungo i lati della strada e tra una battuta e l'altra ci ritroviamo all'Olmo quasi in media con la nostra tabella di marcia. Arriviamo all'appuntamento con i nostri supporters, in località Feriolo, dopo 19 km. In 2 ore e 18 minuti con un ritardo di circa un quarto d'ora. Ripartiamo dando l'appuntamento a Francesco e Maurizio per Borgo San Lorenzo, subito dopo lasciato il paese, all'inizio della salita per Ronta.
Scendiamo con facilità, senza aumentare troppo la velocità per non sollecitare eccessivamente la muscolatura e i tendini, fermandoci a tutti i ristori consci che la gara si gioca soprattutto sulla nostra capacità di reintegrare liquidi ed energia (miele e zuccherini saranno i compagni più fedeli del nostro viaggio) senza però eccedere e senza ingurgitare quasi niente che non sia già stato sperimentato durante i nostri allenamenti.
In vista di Borgo San Lorenzo raggiungiamo degli amici di Prato che, alla partenza, ritrovandosi nelle prime file, non erano stati penalizzati dalla massa dei podisti che avevano fatto da tappo nell'imbuto delle viuzze del centro città. Il nostro passo è fluido, ci sentiamo bene e al rendez-vous con i nostri assistenti, al 33° km. Ci arriviamo in circa 4 ore. Avevo previsto di arrivarci un po' prima, in 3 ore e 30/40' ma va bene così; ci sentiamo pronti ad affrontare lo spauracchio di questa gara, la salita del passo della Colla.
La strada per arrivare a Ronta è, per me, uno fra i tratti peggiori. Non è vera salita, se non in alcuni tratti, ma è un falsopiano che, in ogni caso, ci fa salire di quota; è il tardo pomeriggio, il momento delle ombre lunghe e non mi piace. Ma tant'è! Tra una chiacchiera e l'altra, tra frequenti battute di un gruppo di burloni al seguito di alcuni atleti, ci ritroviamo a Ronta. Ora il gioco si fa duro e siamo tutti pronti a giocare. Questa è vera salita che percorriamo in mezzo a stretto gole ombrose con, nel sottofondo, la colonna sonora del torrente che scorre accanto a noi, e con un alternarsi di panorami meravigliosi. Saliamo bene alternando frequenti tratti di corsa ad altri di passo e l'unica nota dolente è che, ogni tanto, un vento noioso ci procura qualche fastidio.
Affrontiamo le ultime rampe sentendo l'altoparlante, in vetta, che incita i podisti al passaggio sul “passo” e, all'ultima curva, quando un volontario dell'organizzazione ci incita dicendo che mancano solo una manciata di metri alla vetta sento un brivido per la schiena. Siamo a metà, abbiamo fatto la parte del percorso più difficile, abbiamo già raggiunto un traguardo importante. Ma guai a pensare di avercela già fatta; ora entra in gioco la stanchezza, la determinazione, le problematiche fisiche che possono uscir fuori in una discesa che, con la stanchezza accumulata, diventa insidiosa.
Appena al di la del passo incontriamo i nostri angeli custodi. Ora non dobbiamo sbagliare, il cambio degli indumenti ci deve mettere in condizione di affrontare il calo della temperatura durante la notte e, quindi, la sosta richiede qualche minuto in più.
Partiamo, ora, con un accessorio in più, la lampada tascabile, o meglio da testa, di cui ogni podista è dotato. La strada davanti a noi è disseminata di tante piccole luci, sembrano decine e decine di lucciole che, in fila indiana, scendono lungo la strada.
Ogni tanto, noi tre, quando rimaniamo in un tratto da soli, le spengiamo contemporaneamente e, all'improvviso, ci appare tutta la bellezza della notte; un universo di stelle talmente lucenti che mai si possono vedere in città o dove ci sono altre fonti di inquinamento luminoso. Lì non c'è niente, solo il buio ci circonda e, sopra, quella meraviglia.
A sciupar tutto, però arriva il primo intoppo; Silvia, probabilmente “fregata” dal vento trovato salendo la Colla, comincia ad accusare mal di stomaco e nausea che diventeranno i suoi insidiosi, tremendi e inseparabili compagni fino alla fine.
Intanto al ristoro di Crispino troviamo due vecchi amici ad aspettarci, Francesco e sua moglie, infreddoliti e ormai con poche speranze di vederci passare. Ma non siamo troppo in ritardo, avevo detto a Fiorella che saremmo arrivati tra le 22,00 e le 23,00 e, infatti mancano ancora una quindicina di minuti alle 11,00. Va bene cosi!!!!!
Stiamo andando bene anche se Silvia soffre quel maledetto mal di stomaco.
Prima di Marradi raggiungiamo una ragazza che sconsolata pensa al ritiro, non ce la fa più e noi cerchiamo di darle forza, la incoraggiamo a continuare. Chissa se sarà arrivata fino in fondo?.
Mancano ancora una ventina di minuti alla mezzanotte e siamo in vista di Marradi; 65 chilometri!
Qui ritroviamo Maurizio e Francesco ed abbiamo, anche, notizie di Mario; è transitato sul passo della Colla intorno alle 23,00, un'ora circa dopo di noi. Sta andando alla grande considerando, anche, che è da solo. Forza Mario!!!
A Marradi Silvia è costretta ad un pit-stop in bagno e noi ne approfittiamo per incremarci ben, bene le gambe per affrontare gli ultimi 35 chilometri. Son tanti dopo averne corsi quasi il doppio!
Dopo un quarto d'ora circa ripartiamo dando un nuovo appuntamento ai nostri accompagnatori a cui si è aggiunto, ora, anche “Tarone” il babbo di Duccio; ci ritroveremo, da qui in avanti, ogni 7/8 chilometri considerando che le nostre necessità, più che aumentano i chilometri fatti e scorrono le ore, potrebbero essere maggiori.
Li ritroviamo dopo una decina di chilometri ed è il momento di recuperare un po'. Da qui in avanti non dobbiamo assolutamente sbagliare niente, abbiamo poco più di una mezza maratona da fare e sarebbe veramente tremendo doversi fermare ora.
Dal GPS controllo il nostro passo che, anche se abbastanza lento, si mantiene regolare; ogni 8/9 minuti mettiamo un nuovo chilometro nel carniere.
Anche Brisighella è passata, 88, 89, 90 chilometri. Da qui in avanti, ogni chilometro percorso, chiamo a voce alta Duccio, quasi in senso liberatorio, ed urlo “Ducciooooo...ne mancano 10” ….9.....8.....7.....6.
Ogni tanto guardo Silvia e le chiedo come va la sua nausea e quando mi risponde “bene ma mi fanno male le gambe!!” la incito a correre e a non pensare alle gambe, quelle dopo 90 chilometri, fan male a tutti.
….....5....4 intanto comincia ad albeggiare, il buio lascia posto prima ad un incerto chiarore e, poi, ad una luce che, ai nostri occhi stanchi, appare ancor più vivida.
….....3........2 e siamo sul vialone di Faenza, aggiriamo la nuova rotonda intitolata al “Passatore” e imbocchiamo l'ultimao rettilineo.
….......1 all'ingresso della città c'è Maurizio ad attenderci armato di macchina fotografica che ci incita e ci fotografa ed io voglio che riprenda la maglietta che mi son messo a Brisighella “nonno....oh..oh. Attento! 60 anni e 100 chilometri sono tanti!!!” regalatami da Oscar per il mio compleanno.
E' fatta, siamo in piazza del popolo, ancora viva e animata nonostante l'ora, intravediamo l'arco dell'arrivo, il palco dove delle ragazze sono già pronte con le nostre medaglie da “finisher” e finalmente, dopo 100 e passa chilometri, dopo oltre 100.000 passi, dopo oltre 14 ore, ci prendiamo per mano e, tutti e tre tagliamo il traguardo a braccia alzate.
E' FATTA!!!!!!!!!!!!!
martedì 3 maggio 2011
Avanti tutta
Il blog tace ma la preparazione per il Passatore continua e come!
Nel mese di aprile ho raggiunto il mio record di chilometri fatti; ben 390, una pazzia.........
Nel mese di aprile ho raggiunto il mio record di chilometri fatti; ben 390, una pazzia.........
Devo dire, però, che non mi sento affatto stanco e le gambe girano che è un piacere. Solo la mia velocità è diminuita (ma tanto veloce non lo son mai stato) e riesco a concludere uscite di 13/15 chilometri senza neanche accorgermene.
Venerdi scorso l'ultimo lunghissimo prima della gara; 50 chilometri che ci hanno permesso di fare un bel giro: abbiamo scollinato a San Donato giù nel Valdarno fino a Figline per poi rientrare risalendo da Poggio alla Croce. L'unico difetto è che è tutto asfalto ma anche la "faentina" non è sterrata.
ANDIAMO AVANTI!!!!!!!
venerdì 15 aprile 2011
SPIGOLATURE...................
" Il piacere è stato quello di compiere qualche cosa che, la prima volta che vi ho pensato, mi era apparsa al di sopra dei miei mezzi"
Gerard d'Aboville dopo la traversata del Pacifico a remi in 134 giorni - 1991
venerdì 8 aprile 2011
Dal sito 100 KM del PASSATORE - sez. " IO C'ERO "
Cala il sole
tra le meravigliose
colline toscane.
Ora solo ombre salgono
verso la cima,
poi voci nel buio.
Lassù al passo Colla
la nostra anima
fa il pieno di speranza,
poi giù con il cuore in gola.
L'alba ci coglie stanchi,
abbracciamo il nuovo giorno
con sensazioni stupende.
Solo cuore e anima,
e l'affetto della gente romagnola
ci permettono di ricevere l'abbraccio
in Piazza del Popolo a Faenza.
tra le meravigliose
colline toscane.
Ora solo ombre salgono
verso la cima,
poi voci nel buio.
Lassù al passo Colla
la nostra anima
fa il pieno di speranza,
poi giù con il cuore in gola.
L'alba ci coglie stanchi,
abbracciamo il nuovo giorno
con sensazioni stupende.
Solo cuore e anima,
e l'affetto della gente romagnola
ci permettono di ricevere l'abbraccio
in Piazza del Popolo a Faenza.
di GIOVANNI VAVASSORI
martedì 5 aprile 2011
IL LUNGHISSIMO .................... segue
E continuiamo il nostro viaggio.
Avevamo lasciato Panzano salendo per una larga strada bianca.
Il tempo è bellissimo e il sole picchia forte. Duccio è già dovuto ricorrere alla crema protettiva e spera, invano, di entrare nei boschi per ripararsi dal sole. Speranza vana; il sentiero continua a salire ma sempre allo scoperto e le foreste di abeti, lontane dal sentiero, si alternano con macchie di scarnicci in fiore.
Da monte Queerciabella al San Michele è tutto un alternarsi di saliscendi che ci fanno rimanere sempre
su quota 800 mt.
Scendiamo verso il rifugio di Monte San Michele dove ci approvigioniamo di una bottiglia d'acqua e ne approfittiamo per rilassarci un pò.
Da li riprendiamo, rinfrancati dal ristoro e dal fatto che ormai la parte più dura, a logica, è fatta (ci dovremo, comunque ricredere!!!!!!)
Continuiamo sul sentiero 00 del CAI che, dopo circa un chilometro dal Sugame, gira a destra e si butta giù verso La Panca. Il sentiero non è più un sentiero ma un rigagnolo d'acqua che alterna fango a larghe pozze d'acqua. E' difficile rimanere in piedi senza scivolare e, infatti, nel superare una grossa pozza circondata di fango su cui si trovano macchie di rovi, scivolo e mi ritrovo a sedere su spine, fango ed acqua. Non mi resta che procedere correndo direttamente nell'acqua del torrentello per cercare di togliermi dalle scarpe il fango accumulato nella caduta.
E.... arriviamo in fondo, alla Panca.
Da qui saliamo verso Badia Montescalari per meno di un chilometro per poi prendere il sentiero sulla sinistra verso il castello di Cintoia continuando a scendere di quota.
Vi arriviamo e posso ammirare un borgo completamente ristrutturato, quasi da fiaba e qui, approfittando di una conoscenza di Silvia, possiamo fare nuovamente provvista d'acqua.
Lasciando il castello di Cintoia, per errore, usciamo un attimo dal sentiero CAI ma riusciamo a recuperarlo dopo poche centinaia di metri. A questo punto ci troviamo davanti ad uno spettacolo unico; il sentiero si trasforma in una vecchia via lastricata medievale con ponte, sempre di epoca medievale, che attraversa il torrente Sezzate proprio sotto una magnifica cascatella.
Siamo ormai al borgo di Sezzate e la stanchezza si fa sentire ma c'è anche l'entusiasmo della convinzione di essere ormai vicini al nostro traguardo.
Trotterellando scendiamo verso pian di Meleto, la zona artigianale di San Polo, per poi, attraversata la strada, risalire verso Castelruggero.
Siam partiti la mattina che ancora non erano le nove e adesso il sole si sta avvicinando al tramonto.
Il percorso è quasi tutto a favore ma quando arriviamo alla discesa, prima di Capannuccia, è faticoso anche correre in discesa. Ma è fatta, ormai ci siamo, si tratta solo di salire verso Mondeggi, camminando, e poi d'un fiato, siamo a Lappeggi dopo 61,5 chilometri e 8 ore e 51 minuti.
Che dire! Non so se con queste parole sono riuscito a trasmettere un minimo delle sensazioni provate. é stato magnifico ed ora mi ritrovo a pensare: che peccato che sia già passato!
Avevamo lasciato Panzano salendo per una larga strada bianca.
Il tempo è bellissimo e il sole picchia forte. Duccio è già dovuto ricorrere alla crema protettiva e spera, invano, di entrare nei boschi per ripararsi dal sole. Speranza vana; il sentiero continua a salire ma sempre allo scoperto e le foreste di abeti, lontane dal sentiero, si alternano con macchie di scarnicci in fiore.
Da monte Queerciabella al San Michele è tutto un alternarsi di saliscendi che ci fanno rimanere sempre
su quota 800 mt.
Scendiamo verso il rifugio di Monte San Michele dove ci approvigioniamo di una bottiglia d'acqua e ne approfittiamo per rilassarci un pò.
Da li riprendiamo, rinfrancati dal ristoro e dal fatto che ormai la parte più dura, a logica, è fatta (ci dovremo, comunque ricredere!!!!!!)
Sono già circa 5 ore che siamo sulle gambe ma lo spirito è alto, siamo affascinati dal mondo che ci circonda e stiamo correndo, ora, su una sterrata in mezzo agli scarnicci. Sulla nostra destra, in basso, il gruppo di case del paesino di Lucolena e in lontananza, dall'altra parte della vallata del valdarno, le cime ancora imbiancate del Pratomagno.
Davanti a noi si intravede, nascosto da pochi arbusti e dalle macchie, il rudere della chiesa di Monte Domini.
A questo punto continuiamo a scendere incontrando un gruppo di escursionisti stranieri che, al nostro passaggio, meravigliati di trovare dei runners a quella quota, si soffermano e ci applaudono sorridendo (giuro! non era un sorriso di compatimento!!!!).
Dopo poco l'unico dubbio della nostra guida!. Il sentiero continua dritto con, però, ad un certo punto, una biforcazione a destra. Mentre ne approfittiamo per un pit.stop imposto dalla vescica, Graziano esterna tutti i suoi dubbi che neanche la cartina che ci eravamo portati dietro riesce a chiarire. Per fortuna, dopo un pò, sul sentiero di destra, su una querce abbastanza lontana, si intravede l'inconfondibile segno dei sentieri del CAI: è il nostro e ripartiamo tutti baldanzosi.
Un paio di chilometri e siamo al passo del Sugame; abbiamo percorso la distanza, precisa, della maratona.
Continuiamo sul sentiero 00 del CAI che, dopo circa un chilometro dal Sugame, gira a destra e si butta giù verso La Panca. Il sentiero non è più un sentiero ma un rigagnolo d'acqua che alterna fango a larghe pozze d'acqua. E' difficile rimanere in piedi senza scivolare e, infatti, nel superare una grossa pozza circondata di fango su cui si trovano macchie di rovi, scivolo e mi ritrovo a sedere su spine, fango ed acqua. Non mi resta che procedere correndo direttamente nell'acqua del torrentello per cercare di togliermi dalle scarpe il fango accumulato nella caduta.
E.... arriviamo in fondo, alla Panca.
Da qui saliamo verso Badia Montescalari per meno di un chilometro per poi prendere il sentiero sulla sinistra verso il castello di Cintoia continuando a scendere di quota.
Vi arriviamo e posso ammirare un borgo completamente ristrutturato, quasi da fiaba e qui, approfittando di una conoscenza di Silvia, possiamo fare nuovamente provvista d'acqua.
Lasciando il castello di Cintoia, per errore, usciamo un attimo dal sentiero CAI ma riusciamo a recuperarlo dopo poche centinaia di metri. A questo punto ci troviamo davanti ad uno spettacolo unico; il sentiero si trasforma in una vecchia via lastricata medievale con ponte, sempre di epoca medievale, che attraversa il torrente Sezzate proprio sotto una magnifica cascatella.
Siamo ormai al borgo di Sezzate e la stanchezza si fa sentire ma c'è anche l'entusiasmo della convinzione di essere ormai vicini al nostro traguardo.
Trotterellando scendiamo verso pian di Meleto, la zona artigianale di San Polo, per poi, attraversata la strada, risalire verso Castelruggero.
Siam partiti la mattina che ancora non erano le nove e adesso il sole si sta avvicinando al tramonto.
Il percorso è quasi tutto a favore ma quando arriviamo alla discesa, prima di Capannuccia, è faticoso anche correre in discesa. Ma è fatta, ormai ci siamo, si tratta solo di salire verso Mondeggi, camminando, e poi d'un fiato, siamo a Lappeggi dopo 61,5 chilometri e 8 ore e 51 minuti.
Che dire! Non so se con queste parole sono riuscito a trasmettere un minimo delle sensazioni provate. é stato magnifico ed ora mi ritrovo a pensare: che peccato che sia già passato!
domenica 3 aprile 2011
Venerdi 1 aprile 2011 - IL LUNGHISSIMO
Il Garmin non è stato sufficiente per immagazzinare tutte le quasi 9 ore di "magnifica avventura" vissuta venerdi scorso; poco dopo le 7 ore e circa 48 km. ha esaurito la batteria e il percorso rimanente è stato coperto dal GPS di Silvia. Peccato perchè già in quei 48 km avevamo fatto un dislivello positivo di circa 1300 metri e non abbiamo, così, potuto misurare con precisione quello che sarebbe stato alla fine (son sicuro che abbiamo abbondantemente superato i 1500 D+).
I n d e s c r i v i b i l e
Come descrivere le sensazioni provate in quelle 9 ore! Ore in cui si sono alternati momenti di crisi (pochissime e di entità quasi irrilevante) a continue vere e proprie "godurie"
Anche se mi proverò a raccontare qualcosa solo chi le ha provate può capire fino in fondo quel che è stato.
La foto, alla partenza, è d'obbligo.
Siamo partiti in una giornata che più bella non si poteva desiderare ed anche se, durante la giornata, il sole picchiava forte, il fatto di correre in quota ci ha permesso di farlo con una temperatura gradevolissima.
Per i primi chilometri, fino a Castelruggero, ci ha accompagnati un amico di Duccio e, poi, abbiamo continuato da soli.
Pian di Meleto, la salita che porta fin dopo Strada In Chianti e su verso Chiocchio.
Due tornanti e si scollina verso Greti. Affrontiamo questa prima discesa con cautela con sotto tutta la vallata grevigiana che ci riempie gli occhi.
Poco più di due ore e siamo a Greve in Chianti con 18 chilometri già nelle gambe. Troviamo una fontana e ne approfittiamo per un primo ristoro rinfrescante. Preparazione della soluzione salina nella bottiglietta (che va ad aggiungersi al the dolcissimo messo fin dall'inizio nella vescica del camel bag) bustina di miele per incrementare il carburamnte, alleggerimento di vestiario eliminando una t-shirt e via verso Panzano.
La strada ricomincia a salire (sarà così fino al paese) e noi cerchiamo di alternare la corsa (800/1000 metri) con 100/200 metri fatti di passo. Procede tutto alla perfezione; anzi siamo in anticipo sul rendez-vous che abbiamo con Graziano (accompagnato dal babbo di Duccio) in piazza di Panzano anche perchè, passando da Castelruggero, ci rendiamo conto che i chilometri per arrivare in questa località non sono 30 ma "solo" 26.
Ne approfittiamo per rilassarci e la sosta (circa 25') ci serve, soprattutto, per ingurgitare un pò di energie; frutta secca e pezzetti di grana. Ci fa compagnia una collega di Duccio e, ad un certo punto, si fermano dei ciclisti e, meravigliati, ci chiedono "ma quanti chilometri avete intenzione di fare? Vi abbiamo incontrati un paio di volte nel nostro giro e sembra che abbiate intenzioni serie!"
E' con soddisfazione che leggo nei loro occhi la meraviglia (e...anche...un pizzico di invidia) quando gli diciamo quello che abbiamo intenzione di fare: il ritorno all'Antella passando da Monte San Michele.
Si riparte, ora siamo in quattro con Graziano che ci fa da guida; è originario di questi luoghi e li conosce come le sue tasche.
Ci lasciamo alle spalle Panzano immettendoci su una strada bianca che sale verso monte Querciabella (mt.slm 845) e poi, rimanendo sempre in quota fino a Monte San Michele.
PRESTO LA SECONDA PARTE......................................
lunedì 28 marzo 2011
Ieri "corri alla Romola" e venerdi.....un sessantino
Ieri partecipazione solitaria, gli altri del gruppo podistico se ne sono andati a correre a Campo di Marte, a Firenze, alla gara della Romola. Ho deciso per quella manifestazione per vari motivi fra cui il percorso; meraviglioso in mezzo al parco con saliscendi continui e qualche salita/discesa piuttosto ripida e tecnica. Inoltre ho colto l'occasione per distribuire un po di volantini del ns. TRAIL di FONTESANTA visto che è una gara molto partecipata soprattutto da chi ama correre nella natura.
Non sono rimasto deluso e mi sono divertito. Per i primi chilometri ho provato a tirare un po facilitato anche dal percorso non troppo duro e con belle discese che a me piace correre "a tutta". Poi, memore del fatto che devo mantenermi integro per continuare il mio pesante allenamento per il "Passatore", ho rallentato chiudendo, comunque, i 14 km e rotti in poco più di 1h e 12'.
A proposito del Passatore............ Sto preparando il percorso per l'allenamento di venerdi prossimo....60 km.
Mah!! il rischio più grosso è quello di perdersi sui sentieri del Monte San Michele (sopra Panzano) se decidiamo di scansare più asfalto possibile.
giovedì 24 marzo 2011
20 marzo 2011 - Maratona di Roma
Correre una maratona per le strade di Roma è qualcosa di straordinario, che non può non lasciarti emozioni indimenticabili che rimarranno a testimonianza di una gara che sarà comunque, al di la di ogni risultato chilometrico, una pietra miliare nella mia vita da runner.
Siam partiti il sabato mattina e la giornata è trascorsa tra il ritiro dei pettorali che ci ha permesso di vivere la consueta atmosfera dell'Expo-marathon e la visita di parte della città (a cui io ho rinunciato per rimanere nei pressi del pulman con un libro in mano ed in tutto riposo.
All'incontro dei partecipanti alla spedizione organizzata dal "Campione" di Prato vinsi, ad estrazione, la possibilità di partire subito alle spalle dei Top runnes ed infatti mi è stato assegnato il pettorale n. 306.
La maratona di Roma, però, doveva essere per noi tre del "gruppo della morte" (la Silvia, Duccio ed io) un allenamento in preparazione del Passatore e non aveva senso che io partissi nelle prime file per finire a correre da solo per 4 ore. Quindi,pur meravigliando molti, non sono entrato nella zona a me riservato ma, insieme agli altri, sono andato in mezzo alla folla di podisti (infatti noi tre, a cui si è aggiunto Maurizio, siamo transitati sul chip della partenza dopo oltre 3 minuti lo start).
Abbiamo fatto i primi due chilometri trascinati da quel fiume di podisti, pesticciavamo più che correre, attenti a scansare quelli più lenti di noi e andando ad una velocità ben inferiore a quanto avevamo programmato. L'intenzione dichiarata era quella di chiudere in circa 4 ore e, quindi, ad una media chilometrica di 5'40".
Abbiamo, quindi, nei chilometri successivi, accellerato un pò rispetto a quanto programmato fino a che non abbiamo riportato la media sotto quello che ci interessava. Riuscivamo a correre chiacchierando e facendo battute stimolati dalla moltitudine di situazioni che si presentavano di volta in volta; il podista strano che attaccava briga per un concorrente che gli tagliava la strada, qualcuno con abbigliamento strano, qualcun'altro che faceva battute a cui ci sentivamo obbligati a rispondere e così via.
Fino al decimo chilometro Maurizio è stato con noi poi, mancando di allenamento, per non rischiare di compromettere il completamento della gara, ha rallentato.
A parte qualche chilometro di lungotevere o un passaggio su un cavalcavia anonimo, ogni metro dava sensazioni bellissime dovute o alla partecipazione del pubblico ai lati della strada e/o agli scenari imponenti che Roma ci regalava fino ad arrivare in Piazza San Pietro con il sonoro del Papa che stava dicendo messa.
Bellissima esperienza con il cronometro fermato sulle 4 ore, 3 minuti e spiccioli; ciò che ci eravamo proposti.
Bellissimo il grafico dell'andatura, quasi ogni chilometro ha oscillato tra i 5'25" e i 5'45.
Bellissima esperienza con il cronometro fermato sulle 4 ore, 3 minuti e spiccioli; ciò che ci eravamo proposti.
Bellissimo il grafico dell'andatura, quasi ogni chilometro ha oscillato tra i 5'25" e i 5'45.
lunedì 14 marzo 2011
Tempo da lupi ma presenti al TRAIL di PIETRAPORCIANA
Quale migliore fotografia per rappresentare il meraviglioso paesaggio della Valdorcia che resta unico anche sotto una fredda pioggia che non ci ha mai abbandonato per l'intera giornata.
Ieri, 13 marzo, anche se il calendario direbbe quasi il contrario, era una tipica giornata invernale; umida e fredda. Nonostante questo ci siamo presentati in 7 del ns. gruppo podistico a questo TRAIL che è alla sua terza edizione. L'anno scorso fu caratterizzato da un vento ed un freddo tremendi, quest'anno spostato nel calendario di un paio di settimane, ci ha riservato una giornata fredda e piovosa.
Ieri, 13 marzo, anche se il calendario direbbe quasi il contrario, era una tipica giornata invernale; umida e fredda. Nonostante questo ci siamo presentati in 7 del ns. gruppo podistico a questo TRAIL che è alla sua terza edizione. L'anno scorso fu caratterizzato da un vento ed un freddo tremendi, quest'anno spostato nel calendario di un paio di settimane, ci ha riservato una giornata fredda e piovosa.
Vito era al suo esordio in un trail e proprio perchè non eccessivamente duro penso che abbia potuto gustare fino in fondo questo diverso modo di esprimersi nella corsa.
Dopo le foto d'obbligo prima della partenza il buon Grigiotti, quasi con una puntualità svizzera, ha dato il via alla gara che, quest'anno, affrontava il percorso con alcune modifiche e in modo inverso rispetto all'anno scorso. Infatti ci siamo ritrovati subito con una bella salita che in definitiva non ci ha abbandonato quasi mai per circa 6 chilometri.
Spettacolari i passaggi nel bosco dove dei fangosi single trecks sono stati apprezzati dai più e, anche in cima alla salita il paesaggio era bello e caratteristico.
Dopo il ristoro dell'ottavo chilometro, nel borgo di Castiglioncello di....,è iniziata una lunga discesa che corsa, come faccio sempre in questi casi, al massimo ha lasciato dei dolorini sparsi per tutte le gambe che mi hanno consigliato, per oggi, di fare passo e non uscire per la quotidiana corsetta.
Archiviato, quindi, un altro trail che non era proprio indicato in vista della maratona di Roma di domenica prossima ma al cui richiamo non sono proprio riuscito a sfuggire. Terza tempo, poi, chiuso con una gran piattata di pici all'aglione accompagnati da tutto di più.
Alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!
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PROGRAMMA GARE ANNO 2012
- 1/2/3 giu 2012 - Tour dei laghi - gare a tappe OK
- 10 giu 2012 - TRAIL di FONTESANTA - organizzazione - OK alla grande
- 15 lug 2012 - Sky Race Alpi Apuane - Km 24 OK alla grande
- 28 ott. 12 Chainti Trail - 18 km
- 04 nov. 12 - l'eroica running - km.43